Paura di essere trans

Sofia

Ho già scritto in questo sito, riguardo ad una paura davvero grave.. Quella di suicidarmi.
Attualmente sembra essersi placata, ma ne è tornata un'altra, quella di essere trans.


Sono una ragazza molto giovane, 14 anni, e dopo aver scoperto di essere lesbica mi si è aperto un mondo a me prima sconosciuto, composto da gay, trans e chi ne ha più ne metta.


Inizialmente non avevo mai pensato di poter essere trans, anzi, sono sempre stata assolutamente fiera del mio sesso, se non addirittura sentirmi fortunata. Come ho già scritto nel precedente post sono anche molto ansiosa e forse ipocondriaca, ed ho avuto varie ossessioni nella mia vita, anche se molto brevi e confuse.
Però, un mese fa inizia il dubbio del "sono trans?".

Non da segni che vedevo in me o pensieri, ma da una domanda che mi sono fatta vedendo un profilo di un ragazzo (ragazza in realtà), e visto che amavo come si vestiva ho pensato di essere anche io trans.

È superficiale, lo so, ma questo dubbio non me lo sono mai tolto. Ho sempre represso la mia femmilità: amavo truccarmi ma non lo facevo, volevo mettermi cose scollate ma mi vergogna, volevo farmi selfie ma pensavo fossero cose da "oche". Non è mai stato un peso per me, ma tutto questo mi portò a pensare che fossi trans. È un'ossessione ormai, tutto mi sembra reale. Ho pure cominciato a truccarmi e mi vedo bella, ma continuano ad esistere queste domande.. Ora se il t9 mi corregge "stata" a "stato" sto due ore a pensare se debba darmi del maschile (pure in questo momento), o se vedo un ragazzo carino mi chiedo se voglio essere come lui. È un incubo. A volte tutto sembra reale.

La mia psicologa ha detto che assorbo le emozioni, quindi avendo 'esperienza' nelle emozioni sofferenti dei trans verso il loro corpo, io mi ci sono immedesimata..
Sono femminile nei gesti, mi piace il mio corpo (oltre alcuni difetti che tutti trovano), mi piacciono cose da femmine.. Ma allora perché questi dubbi? Passo le giornate nel panico, a piangere, e la terapia non funziona. So che è DOC, ma non riesco a capirlo quando sono in ansia. Non rispondo più alle domande, ma sento sempre un peso..
Ho un'amico (/amica) che mi ha detto che lo ha scoperto da quando gli sono cominciati a piacere i vestiti da maschio..
Io non sono la femminilità in persona riguardo agli indumenti..
Quando sto male, mi parte  il DOC suicida..
Vorrei dei giudizi/consigli
Grazie :(

4 risposte degli esperti per questa domanda

Gentilissima utente, quanto descrive farebbe ipotizzare un possibile, come lei stessa cita, DOC.

Un questi casi  sarebbe opportuno arrivare persiano psicoterapeuta possibilmente di indirizzo cognitivo comportamentale ok le insegni le giuste strategie per gestire la comparsa di ossessioni. Nella fase iniziale è molto difficile riuscire a gestirla da sola e non cadere nei tranelli che lo stesso disturbo crea. In bocca al lupo 

Innanzitutto dici che non rispondi più alle domande ma che il dubbio ti è rimasto quindi diciamo che il problema è ancora presente. E’ un DOC ma sotto forma di Dubbio patologico. La soluzione c’è e è anche abbastanza veloce, poi tu sei molto giovane. Intanto ti consiglio di pensare che se noi diamo risposte a domande irrazionali in maniera razionale rendiamo la risposta stessa irrazionale e creiamo la base per altre domande irrazionali. Non esiste una risposta razionale a una domanda irrazionale. Se diamo una risposta razionale a una domanda irrazionale creiamo un circolo di domande irrazionali che ci trascinano e non hanno fine. Rifletti su questo.

Ciao Sofia, 

ti ho già risposto nella email precedente. In questa lettera emergono due elementi nuovi: 1. dichiari di essere minorenne (mentre nella scheda che leggiamo noi  indichi la maggiore età); 2. di  essere anche  seguita già da una professionista.

... ... ...

I temi che ti stanno a cuore li devi affrontare con la psicologa che ti segue. Hai una professionista in carne e ossa a cui raccontare dei vari aspetti della tua vita intima che ti procurano dubbi e disagio.

Sofia, se sei seguita veramente da una psicologa (nella email di pochi giorni fa non l'hai specificato), ma scrivi qui possono essere due le ragioni: 1) non hai fiducia nel lavoro che la collega sta facendo con te (in questo caso faresti bene a manifestarle quello che ti succede durante gli incontri), oppure 2) non sei veramente ancora entrata "nel processo introspettivo terapeutico", cercando rassicurazioni/giudizi da professionisti che con te non hanno alcun rapporto diretto di conoscenza. In entrambi i casi, questa modalità non è funzionale alla risoluzione dei tuoi problemi, poiché boicotta il lavoro della psicoterapia.

Per queste ragioni, ti suggerisco di riflettere su quanto ti ho appena scritto e di portare al centro dei tuoi incontri con la Collega quanto hai scritto qui, oggi e pochi giorni fa.

E' quello l'unico contesto in cui potrai realmente approfondire e trattare i temi delicati della tua persona. 

 

Ciao

io penso che la paura di sentirsi in un modo o in un altro dipenda anche dalle conseguenze che questo nuovo stato di cose possa comportare, nel tuo caso se immagini di essere trans, chiediti perchè hai paura di esserlo? Cosa ti genera ansia in questo? Cosa ti fa più paura del fatto di essere trans o meno?
Una volta che hai chiarito i tuoi dubbi penso che riuscirai ad accogliere in te questo tuo nuovo modo di essere, se è reale naturalmente, rispondendo a queste domande puoi anche verificare se lo sei o se hai paura di diventarlo.
Il mio consiglio è di fare quello che senti, e di vivere la tua sessualità in modo libero a prescindere se ti senti omo, etero, trans, bisessuale, ok?
Ognuno di noi ha la libertà di scegliere quello che vuole essere e di esprimere quello che sente di essere, le paure derivano dalle etichette che la società costruisce al riguardo.
Sei Libera ricordalo