Paura di tornare a stare male

Vittoria

Buonasera a tutti, vi scrivo per cercare di avere più confronti. Sono seguita da una psicologa dal 2016 e a marzo abbiamo interrotto il nostro percorso perché erano cambiate tante cose nella mia vita. Quando avevo 3 anni mi è stata diagnosticata la sindrome nefrosica e per via delle medicine e della mia immunodepressione ho passato la mia intera infanzia negli ospedali, non andavo alle feste di compleanno e mi facevano scuola da casa perché non potevo ammalarmi. Per questo motivo non ho mai vissuto una vita normale come gli altri bimbi della mia età, ma dal 2018 per la prima volta, dopo terapie sperimentali e medicine, sono finalmente in remissione(dopo aver fatto uno sperimentale). È da cinque anni che sono in remissione(avevo 15 anni) e dalla terza superiore in poi ho iniziato a frequentare normalmente, ma è stata tutta una corsa per recuperare le lacune, ma ce l'ho fatta..ho imparato a spostarmi con l'autobus solo l'anno scorso e a giugno di quest'anno ho preso il foglio rosa, queste sono tutte delle conquiste per me e i miei genitori sono fieri di me per tutto quello che sto riuscendo a fare a piccoli passi..purtroppo però, inconsapevole della "gravità" della cosa sono rimasta all'interno di un gioco di ruolo su instagram. Nel dicembre del 2021 su questi giochi ho conosciuto una persona alla quale mi sono affezionata tantissimo, per la prima volta, proprio perché vedevo che ci teneva a me..ho cominciato a fare un sacco di cose per fargli capire che ci tenevo, guardavo i film che mi consigliava(anche se non mi interessavano) perché volevo fargli capire che era importante per me e perché volevo che mi volesse bene e che scegliesse me..mi sono isolata da tutto e da tutti per dimostrargli la mia onestà e che non lo avrei mai tradito, anche se lui non mi chiedeva esplicitamente di farlo..ma una volta mi punì con il silenzio perché avevo scambiato delle parole con un nostro amico in comune, e mi aveva punito con il silenzio per poi dirmi "ah ma non sono arrabbiato", cosa non vera perché io piangevo e mi chiedevo perché non mi rispondesse ai messaggi..da qui ho subito un trauma, perché ho iniziato a non parlare più con nessuno per evitare che si arrabbiasse ancora, ma a giugno di quest'anno ho avuto per un attimo una sensazione di "attrazione" per un'altra persona, allora mi sono sentita in colpa e gliel'ho detto ma lui ha detto che era normale e che non dovevo preoccuparmi perché tanto non stavamo insieme, e che c'erano cose ben più gravi che queste, così nella mia testa è iniziato un loop di pensieri ossessivi di tutte le persone con cui avevo parlato per cercare di ricordare se ci avevo "flirtato" o se avevo provato attrazione, e gli ho detto ogni cosa a questa persona ma lui non si preoccupava mai e diceva che pensavo troppo. Alla fine la mia famiglia ha scoperto di questa cosa perché stavo malissimo, non sono mai stata così male come quel giorno..credo che sia stato un segno, perché ho deciso poi di eliminare quell'account instagram, ho spiegato la situazione a quella persona anche se ha fatto un po' la parte della vittima dicendo che era abituato ad essere abbandonato, ma che facevo bene a pensare alla mia salute..in riassunto, ho passato un'estate orribile, ho perso cinque kg e non riuscivo a mangiare perché pensavo a quella persona, alla paura che potesse vendicarsi etc, o che mi venisse in mente qualche persona con la quale avevo flirtato mentre parlavo con lui..ho ricominciato ad andare a luglio dalla psicologa e mi ha aiutato insieme alla mia famiglia, è stata dura, molto dura..oggi diciamo potrei stare meglio, ma ho la continua paura di tornare a stare male come in quei giorni. evito tutti i luoghi in cui sono stata nei giorni in cui stavo male, evito cose sciocche come ascoltare i cantanti che ascoltavo insieme a lui o che ascoltavo nel periodo in cui mi scrivevo con lui..e questo fa male perché non riesco più ad ascoltare o guardare il mio cantante preferito, perché mi ricorda quella persona..faccio un sacco di rituali, credo sia DOC perché ho un sacco di pensieri intrusivi..sono stanca, vorrei stare bene ma sento come se non me lo meritassi, ho paura di stare male come in quei giorni.. sono stata male, non riesco neanche a descrivere come sono stata..scusate se ho scritto tanto ma vorrei un consiglio..mi dicono tutti che sono testarda e che mi faccio del male da sola, perché non riesco a pensare di poter star bene..ho paura che dentro di me ci sia qualcuno che voglia il mio male

7 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buongiorno, leggendo la sua storia mi chiedevo come nella sua vita si è allenata a creare relazioni stando tanto tempo isolata in situazioni di cura. In questa ultima vicenda che racconta mi sembra di notare tutta la sua forza per sperimentare una relazione e come tutti i primi tentativi spesso non vanno come vorremmo. Faccio fatica a credere che una persona cerchi il proprio male, mi interessa di più capire che esperimento importante c'è in tutto quello che sta facendo. Spero di averle risposto. Fausta Fabbris

 

 

Carissima Vittoria.. Comprendo il suo malessere e accolgo la sua richiesta di voler star meglio. È giusto per lei che prenda in mano la situazione. 

Le consiglierei pertanto di ricominciare un percorso per aiutarsi e vivere serenamente.. Ne ha il diritto. 

Un abbraccio dott. Ssa Zanella

Buongiorno, grazie di aver condiviso con noi il suo disaggio,  capisco che questi sintomi sono molto invalidanti e creano molta sofferenza. Prima di tutto lei e molto consapevole di quello che sta provando, le sue interpretazione riguardo agli eventi quotidiani l'ha porta a mettere in atto dei pensieri irrazionali, e di conseguenza evita situazioni e il disaggio viene mantenuto e aumentato. Le consiglio un percorso cognitiva comportamentale per un miglioramento del suo benessere psicofisico e relazionale. Resto a disposizione nel caso in cui avesse bisogno. Dott.ssa Claudia Mosneagu

Dott.ssa Claudia Mosneagu

Dott.ssa Claudia Mosneagu

Padova

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Buonasera, 

grazie per averci raccontato la sua storia, ha dimostrato di avere forza nel riprendere la sua vita dopo la malattia perchè non dovrebbe riuscirci anche adesso? Questi pensieri ossessivi non l'aiutano anzi le tolgono serenità e voglia di fare. Segua il lavoro con la sua psicologa continui a farsi aiutare e a rielaborare quello che ha vissuto con questo ragazzo. Metta se stessa al primo posto, la sua serenità, la sua vita.  Provi a fare qualcosa di nuovo che non le faccia ripensare al ragazzo. Non ha fatto nulla di male anche se avesse parlato con altre persone, non si deve sentire in colpa! 

Cordiali saluti.

Dott.ssa Verena Elisa Gomiero 

Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

Padova

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Buonasera.

Quale potrebbe essere la parte di lei che vuole il suo male? Probabilmente quella che, a causa della malattia fisica, è stata compressa, isolata, sofferente, che si è sentita non normale e inadeguata rispetto al mondo. E che per questa mancanza di esperienza è diventata insicura, spaventata, che ancora non si conosce bene e non sa bene Chi è. Ma le vorrei ricordare che accanto a questa c'è anche una parte che ha conquistato tappe importantissime, recuperato fasi non vissute, che è forte, capace determinata; ha superato importantissime battaglie uscendone vincente. Questa è la parte che la spinge verso la vita, il desiderio di essere se stessa e di incontrare persone, di realizzarsi e vivere una vita piena. Mi sembra importante che lei continui il percorso psicologico, senza Mai perdere di vista la sua forza, la determinazione e il coraggio con cui ha affrontato finora il suo percorso, e a partire da queste risorse costruire una sua sicurezza  anche nelle relazioni . Si ha bisogno di compiacere l'altro per paura di perderlo quando non ci si conosce, non si sa chi si è. Dando sostanza alla sua identità e al suo sé potrà acquisire autonomia e la possibilità di confrontarsi con l'altro in modo paritario. Continui a lavorare su se stessa, e anche i pensieri intrusivi si allenteranno.

Un grande in bocca al lupo, Spero la mia risposta lei sia stata utile.

Rimango a disposizione anche online cordialmente

Dottoressa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso

Torino

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Salve Vittoria.
Le suggerisco di lasciar perdere le definizioni psichiatriche e di dedicare più tempo a volersi  bene, accettandosi per la persona che è.
Le diagnosi servono a noi professionisti per poter avere dei riferimenti sulle questioni riferite in studio ed agire di conseguenza nel modo migliore per l'assistito che abbiamo davanti.
Ai fini pratici, mi creda, su di noi, seguire quanto riportato dalla descrizione di un disturbo fa perdere di vista l'elemento più importante del mondo: noi stessi.
Da quanto letto, ha fatto dei progressi magnifici, ha lottato come una leonessa, ne è venuta fuori. Provo solo ammirazione da quanto Lei scritto.
Ma l'ammirazione e l'accoglienza, il voler bene senza condizione alcuna, deve farlo Lei verso Sé stessa.
L'amore prima o poi arriva. 
Intanto c'è Lei. 
Cordialmente,
Bruno Marzemin

Dott. Bruno Marzemin

Dott. Bruno Marzemin

Padova

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