Buongiorno signora, comprendo bene la vostra preoccupazione riguardo l’accaduto verificatosi all’asilo. Gli episodi di aggressività suscitano sempre molta preoccupazione sia tra gli adulti che tra i bambini. Spesso succede che anche dopo innumerevoli raccomandazioni da parte dei genitori, i bambini continuano ad utilizzare gli stessi comportamenti.
Questo accade perché i bambini hanno un modo di funzionare diverso da quello degli adulti. E’ importante sottolineare che, soprattutto in età prescolare, una certa quota di aggressività è normale ed è collegata alla tappa di sviluppo che si attraversa. Nei primi anni di vita, le modalità di autoregolazione emotiva sono ancora poco sviluppate. Questo significa che un bambino di tre anni ancora non sa gestire bene e in modo autonomo le proprie emozioni, non ha cioè ancora acquisito le complete competenze linguistiche, cognitive e sociali che gli permettono di gestire in modo efficace situazioni sociali e relazionali. Può capitare quindi, che il bambino, a causa della sua immaturità fisiologica ed emotiva, possa ricorrere ad utilizzare il corpo e non le parole per comunicare.
Un’altra osservazione da fare è che i bambini piccoli non sono pienamente consapevoli dei loro comportamenti e la connotazione negativa e aggressiva viene attribuita più dagli adulti.
Non sanno rispondere e spiegarsi il “perché” del loro comportamento in modo razionale, anche se a qualche livello, ascoltando i ragionamenti, i rimproveri dei genitori e delle maestre comprendono di aver fatto qualcosa di sbagliato e spesso temono le conseguenze. Infatti lei scrive che suo figlio, ascoltando lei e suo marito parlare con la maestra, ha avuto paura.
Credo si sia sentito, confuso, impaurito e spaventato poiché ha percepito la disapprovazione e la preoccupazione da parte degli adulti ma senza comprenderne veramente il senso. I genitori, devono comunque continuare a non rinforzare il comportamento aggressivo, ponendo l’attenzione sull’azione sbagliata e non su di lui e proponendo altri modi più funzionali per esprimere la rabbia, ad esempio imparare ad usare le parole.La presenza di altri bambini che all’asilo creano “scompiglio”, come lei scrive, è un dato da tenere a mente ma non può essere considerata l’unica causa, in quanto richiederebbe un’ulteriore valutazione. Inoltre giocare con le pistole, fare la “lotta” è una modalità abbastanza usuale a questa età, per i motivi di cui ho parlato all’inizio.
Voi da genitori, avete fatto ciò che è giusto, parlato con vostro figlio, rassicurato, ascoltato. Vi siete confrontati con le maestre e con altre mamme ma credo che il motivo e il senso del comportamento del “morso” sia da cercare nel suo mondo interno, facendo lo sforzo di abbandonare un modo di ragionare solo razionale, più vicino a noi adulti.
E’ doveroso da parte mia, dirle che ciò che scrivo non costituisce una valutazione completa ed esaustiva in quanto sarebbe necessario avere a disposizione ulteriori informazioni di cui non sono a conoscenza. Solo per citarne alcune: “Ci sono stati particolari cambiamenti all’interno del contesto asilo? E nell’ambiente familiare, sociale e relazionale del bambino? Di solito quale modalità utilizza il bambino per gestire momenti di frustrazione? Ha una buona conoscenza e gestione del proprio mondo emotivo interno? Come si comporta quando vive situazioni emotivamente intense, siano esse positive o negative (rabbia, gioia, tristezza ecc..)?”.
Se dovessero succedere comportamenti simili o avvertite un particolare disagio in vostro figlio, sarebbe opportuno un colloquio conoscitivo con un professionista del settore per un ulteriore approfondimento.
Spero di aver risposto alle sue domande. Resto a disposizione, qualora volesse contattarmi.
Un caro saluto