Salve signora.
Nel leggere ciò che espone, fra l' altro con grande chiarezza e sintesi, due sono le cose su cui mi sono soffermata e che potrebbe essere utile anche a kei , soffermarcisi.
La prima:
La bambina dice di annoiarsi.
Lei che conosce sua figlia molto meglio di me, probabilmente si sarà accorta che è una bimba intelligente e brillante, magari svelta a cogliere i significati delle cose e nella risoluzione di compiti? Cioè può essere questa l' esperienza che ha di sua figlia?
Potrebbe essere che a scuola veramente si annoia poiche deve seguire un ritmo, un andamento che non è tagliato su di lei, ma su una media e che quindi non le consente quello slancio ci sono alla sua indole.
D'altronde il primo anno di scuola non è semplice poiche i bimbi debbono cominciare a fare esercizio di quel" bambino adattato positivo " che gli consentirà di integrarsi e strutturarsi in modo adeguato, in relazione ad un sociale, il cui primo prototipo e' appunto la scuola. Tutti noi abbiamo un " bambino libero" che va addestrato ed educato a stare in comunita . Non possiamo fare sempre quello che ci va di fare e...... la scuola serve anche a questo
La seconda:
La bambina ha sofferto di crisi epilettiche ( crisi di assenza) e per questo prende dei farmaci.
Potrebbe forse essere opportuno farla vedere da un neuropsichiatra infantile per una eventuale valutazione globale e confrontarsi con tale professionista in merito a dubbi e/o interferenze possibili che i farmaci possono avere sul suo livello attentivo
Auguri per tutto
Dott, ssa Laura Bonanni