Abbandono maritale

leila

Salve,

mio marito dopo 14 anni insieme e 10 di matrimonio ha abbandonato me e mio figlio e piu o meno da un anno non nè abbiamo piu' notizie. Non ci chiama, non vuole vedere il figlio di 10 anni che prima adorava, non sappiamo neppure di preciso dov'e'.

Io ho un lavoro e solide amicizie, ma mi sento molto impaurita ad affrontare tutto da sola ed inizio a provare ansia ed angoscia.

So che dovrei fare centro su me stessa e su mio figlio, ma sono inquieta e ho tanta paura del futuro. Ho sperato che tornasse fino a qualche mese fa, ma ormai mi sono rassegnata.

Come faccio a farmi passare la paura?

14 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile signora,

ha intrapreso una separazione legale? il giudice in questi casi, appena lei fa presente la situazione, immediatamente dispone dei provvedimenti anche economici a tutela almeno del figlio. Pertanto suo marito sarebbe richiamato ai suoi doveri dalla legge e penso si dovrebbe fare anche il possibile per rintracciarlo. Non lasci cadere questa tutela della società nei confronti suoi e del minore, sarebbe autolesionismo e comporterebbe danni nei confronti di suo figlio.

Per quanto riguarda l'ansia, certamente può attenuarla o risolverla con la terapia psicologica. Le consiglio la terapia breve, meglio se integrata, di cui può trovare notizie sul mio sito, perché molto efficace per i disturbi d'ansia. Se dovesse avere ancora contatti con il suo ex la aiuterebbe anche a migliorarli, oltre che a capire.

Le consiglio anche di coltivare maggiormente i rapporti sociali e familiari perché l'ansia peggiora con lo scarso sostegno sociale.

Cordiali saluti

 

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Salve Leila

Un lavoro e delle solide amicizie sono delle ottime risorse a cui può affidarsi ma indubbiamente ciò che è accaduto a lei e a suo figlio rappresenta una situazione traumatica che spaventerebbe chiunque. E' normale avere nutrito speranza per il ritorno ma ora che sta prendendo coscienza, la paura ha fatto capolino più fortemente. Mi sembra una donna capace ed un percorso di sostegno psicologico, anche breve, le sarebbe utile per  il processo di accettazione che deve affrontare.  

Cerchi uno psicologo e richieda una consulenza. 

Resto a disposizione

 

 

Salve Leila,

colpiscono alcune sue parole, soprattutto: "ha abbandonato me e mio figlio"...."mi sento impaurita"... Sono sensazioni, stati d'animo e percezioni molto forti e profonde, che è comprensibile provare quando si affrontano sfide della vita così grandi. Non ha specificato se ha cercato già un supporto psicologico o se ha desiderio di chiederlo ma sicuramente già il fatto di aver scritto sul questo portale è un segnale in tale direzione. Come può immaginare, non è possibile darle una risposta chiara, esaustiva e soprattutto risolutiva in quanto è necessario approfondire alcune cose della sua storia personale e di vita. Sicuramente non si è preparati ad affrontare difficoltà del genere ma le posso dire che è possibile "ripartire da zero" in senso lato, emotivamente parlando. Per lei e soprattutto per il benessere di suo figlio. La paura è un'emozione come tutte le altre, da gestire con l'aiuto di un professionista, non eliminare del tutto.

La paura è come un fantasma, una volta che si tocca con mano e si vede da vicino, svanisce e si trasforma in altro...

Rimango disponibile per dubbi e ulteriori domande.

Cordiali saluti.

 

Buongiorno Leila,

è difficile che Lei possa trovare soluzione al suo disagio in questo contesto. 

Lei sembra impaurita e smarrita rispetto alle ragioni che hanno portato suo marito ad allontanarsi da Lei, ma una compagna sa sempre quando un rapporto ha cominciato a chiudersi con il proprio coniuge! A volte si preferisce deliberatamente sottrarre il proprio sguardo alla propria storia coniugale per non prendere coscienza di situazioni difficili e dolorose da affrontare.

Non La conosco per poter dire di più.

È opportuno che Lei approfondisca questo aspetto così importante della sua vita personale con un aiuto diretto. Tanto più che in questa storia c'è di mezzo un figlio che (per ragioni che a me che a me sfuggono e che Lei non spiega) si trova a vivere inspiegabilmente l'abbandono di un padre che, per come Lei scrive, lo ha sempre amato. 

Le auguro di cuore di farsi aiutare.

Saluti

 

Buongiorno sig.ra Leila,

comprendo benissimo lo smarrimento e la destabilizzazione: come di solito accade, quando di punto in bianco, ci si trova abbandonati e per di più con un figlio di soli 10 anni, gli stati d'animo sono quelli: sconforto, confusione, rabbia...

Attualmente, dopo aver buttato fuori tutta la rabbia che, inevitabilmente, come anticipato, comporta qualsiasi situazione di abbandono, di lutto, di separazione, io esaminerei quali sono state le cause che hanno portato a questa situazione...

In un secondo momento, proverei ad esaminare la situazione, ma in qualsiasi caso, farei leva più sugli aspetti negativi della convivenza con suo marito, in quando già ci saranno stati segni prodromici di una conflittualità tra voi che ha portato a questa situazione, e mi avvalerei di questi segnali per farne punti di forza per uscirne da questa situazione.

Con questo non voglio dire che sarà un percorso nè corto nè indenne da dolore e da rabbia, ma...ce la può fare! 

Coraggio!

Un saluto

Dott.ssa Federica Antonia Ferrari

Dott.ssa Federica Antonia Ferrari

Cremona

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Provare ansia, paura e inquietudine credo sia un suo sacrosanto diritto. Lei e suo figlio avete vissuto un trauma, io lavorerei su quello. È difficile vivere con delle ferite aperte perché comporta un dispendio di energia vitale ai limiti della sopportazione. Il tempo e il nostro sistema di autoguarigione faranno il loro lavoro, così come il sostegno dei propri cari e degli amici, tuttavia ci sono degli strumenti estremamente efficaci per farsi carico del proprio benessere e prendere in mano la propria vita. Elaborare le esperienze è il primo passo per la costruzione di un futuro più sereno e consapevole.

Io le consiglio un trattamento con EMDR

Un caro saluto 

Ciao cara, da quello  che  leggo deduco che stai vivendo un momento molto difficile,  devi elaborare un abbandono, del quale forse non ti sono chiare neanche le motivazioni.  Inoltre hai la responsabilità di un bambino di 10anni.  A volte ti senti persa e non sai cosa fare. Credo che  sia normale vivere queste emozioni e posso anche dirti che man mano che passa il  tempo il dolore sarà sempre meno acuto, è  come un ferita che lascia si una cicatrice ma con il tempo  non  fa più  male. Affermi di avere un buon  lavoro e delle solide amicizie e questo mi sembra un buon punto di partenza.  Non aver timore a chiedere aiuto,  potresti  se ti va intraprendere una terapia di sostegno in modo che  un professionista  del settore  può aiutarti a ritrovare forza in te stessa. Spero di esserti stata d'aiuto .

Ciao  

Buongiorno. Dalle informazioni che leggo, quello che ha vissuto con l’allontanamento di suo marito prima e con la totale assenza di rapporto successivamente, può essere assimilato ad un vero e proprio lutto. Trovo del tutto comprensibile, pertanto, il senso di smarrimento che sta provando in questo momento della sua vita. Il fatto che abbia un lavoro e persone al suo fianco che la possano sostenere, mi sembra una risorsa molto importante. Forse ha bisogno anche di trovare uno spazio dove poter raccontare le sue emozioni legate a questo evento così traumatico. Il tema secondo me non è tanto “Come faccio a farmi passare la paura” ma entrare in contatto con essa e prendersi cura di questa parte di lei così spaventata del futuro.  

Le auguro di trovare la strada che possa aiutarla a superare questo momento di difficoltà.

Gentile sig.ra io credo che la sua condizione sia da affrontare su due livelli.

Uno personale legato alle problematiche psicologiche innescatesi dopo ‘’abbandono’ l’altro legato agli obblighi genitoriali nei confronti del minore.

Il primo punto va affrontato con uno psicologo specializzato in psicoterapia, il secondo con uno psicologo esperto di processi genitoriali unitamente ad un avvocato che dovrà seguire gli aspetti giuridici prettamente legati all’abbandono del figlio e valutare il da farsi.

A sua dispozione

Dott.ssa Daniela Benedetto

Dott.ssa Daniela Benedetto

Roma

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Buongiorno Leila, purtroppo queste situazioni sono molto dolorose ed onerose da affrontare e Lei ha tutta la mia comprensione ed il mio sostegno!! la Sua paura è reale ed é giustificata anche dal fatto che deve ora imparare da sola a far fronte a tutte quelle situazioni che prima almeno erano condivise!! La Sua paura piano piano scomparirà ma ci vuole del tempo.  Deve elaborare e superare questo periodo emotivamente luttuoso ed in questo tipo di elaborazione non si può avere fretta!!  Lei ha detto che può contare sulle valide amicizie e vedrà che anche loro avranno un'incidenza importante nel cammino che deve percorrere!! Leila deve iniziare con la completa accettazione dell'abbandono e magari con l'aiuto di uno psicologo può cercare di capire e scoprirne le cause. Purtroppo non sapendo nulla della vostra vita relazionale affettiva non posso inoltrarmi oltre. Ritengo che attualmente sia sufficiente che Lei si concentri soprattutto come affrontare con coraggio e serenità la futura vita insieme a Suo figlio e vedrà che riuscirà dignitosamente nell'intento. Ripeto la paura dalla quale a volte si sente pervasa è una 'sana paura' inevitabile in queste situazioni!! Se vede che nel tempo non diminuisce - come giàdetto sopra - può rivolgersi ad un professionista e chiedere un breve sostegno psicologico. Con i miei migliori auguri La saluto cordialmente.     

 

Buona sera, 

sicuramente una situazione di Abbandono lascia emergere diverse paure, il centro effettivamente dovrebbe essere posto su di lei e su suo figlio, ma è chiaro che non è facile farlo sola, il trauma subito infatti, lascia emergere tante debolezze che facevano parte di lei già precedentemente, questo chiaramente la rende più fragile... l'aiuto di un professionista potrebbe aiutarla a superare tali paure, a rinforzare il suo se... ed a trovare conseguenti elementi di resilienza... 

Spero di esserle stata utile.

 

Gentile Leila, comprendo pienamente il motivo della sua preoccupazione riguardo alla difficile situazione che sta vivendo.  Mi chiedo, al tempo stesso, quale sostegno pensa che  sarebbe potuto derivarle dalla presenza di suo marito, il quale  sembra presentare  egli stesso difficoltà e  problematiche  importanti. La sua complicata situazione  non deve procurarle però  un senso di angoscia tale da impedirle di svolgere serenamente la sua funzione genitoriale ed il suo ruolo di madre, trasferendo involontariamente  a suo figlio le sue paure. Le consiglio  pertanto vivamente di farsi aiutare da un professionista che la supporti in questo delicato  percorso, contenendo le sue ansie e rendendola più forte e sicura. Sono certa che  ne trarrà beneficio. Quanto alla questione di suo marito, se si rifacesse  vivo, sarebbe auspicabile per il bene del bambino poter  recuperare la figura paterna. Riguardo a tale eventualità, di sicuro il professionista al quale si rivolgerà  saprà guidarla  e consigliarla nel migliore dei modi suggerendole le modalità e le strategie di percorso da intraprendere. Tantissimi auguri.

Carissima Lelia, quello che sta attraversando è terribile, non solo per l'abbandono che lei e suo figlio state sperimentando, ma soprattutto perchè suo marito non le sta permettendo di controbattere, di capire, di parlare, facendola sentire impotente di fronte a questa situazione. Mi sono capitate in terapia situazioni simili alla sua, e il percorso terapeutico si è svolto proprio con l'obiettivo di riappropriarsi della possibilità di agire ed essere protagoniste in una situazione che ci faceva sentire spettatrici inermi e sofferenti. Ed è questo che le auguro di cuore, di di tornare a vedersi protagonista assoluta della sua vita, di sentirsi di nuovo in grado di guidare la sua vita nella direzione che desidera, una direzione che possa restituire a lei e suo figlio tutta la serenità e la forza di cui avete bisogno. Il fatto che lei abbia una rete di amicizie che la sostengono è un ottimo punto di partenza, ma a volte abbiamo bisogno di un sostegno in più, uno spazio nostro dove poter elaborare sentimenti scomodi come la rabbia, la tristezza, la delusione, l'angoscia, la paura...uno spazio dove poterci sperimantare nelle nostre debolezze, ma anche e soprattutto nella nostra forza, che spesso è superiore a ciò che crediamo. Cerchi questo spazio con una persona che le da fiducia e che la possa accompagnare in questo viaggio di ricostruzione. Un abbraccio sincero.

 

Cara Lella,

sicuramente deve trovare un supporto a questo momento che sta passando. Sta vivendo questo abbandono senza porre fine alla speranza di un ritorno e questo blocca lei e probabilmente anche suo figlio.

Bisogna trovare il modo di andare avanti, di liberarsi dell'attesa che come una catena vi tiene fermi al palo.

Sicuramente ci saranno tante domande nella sua testa, oltre a quelle di suo figlio che chiederà del padre. Immagino ci siano anche altre informazioni, dove sarà finito quest'uomo? Possibile che non vi siano tracce di alcun genere?

Si rivolga ad uno psicologo, oltre alla sua paura dovrà affrontare tante emozioni e prima lo farà meglio sarà, anche per suo figlio.

un grande in bocca al lupo.