La mia paura è quella di perdere materialmente tutto

nicola

Buonasera ho 43 anni ho famiglia con due figli, a fine 2014 sono finito al pronto soccorso per la paura di un infarto e poi ho scoperto che era un ' ansia asfissiante... Ho problemi con il lavoro e la mattina mi sveglio con la paura di affrontare la giornata... Dormo poco e male e mangio poco...ho perso 7 kg in neanche 1 mese....non trovo una sola ragione per stare tranquillo e questo mi Sta rovinando la vita... Non voglio ricorrere a farmaci... Io so qual' è la mia paura è quella di perdere materialmente tutto non so più che fare

15 risposte degli esperti per questa domanda

Caro Nicola,

quando l'ansia e il panico arrivano nella nostra vita è per segnalarci che qualcosa non va nella nostra vita, che forse stiamo tradendo noi stessi e non ci stiamo ascoltando fino in fondo.

Provi ad ascoltarsi di più senza timore e giudizi e provi a stilare una lista dei suoi desideri. Probabilmente non tutti i desideri possono essere realisticamente esauditi, ma sicuramente ce ne sarà uno che merita maggiore attenzione e che probabilmente rappresenta il fulcro del suo problema.

Provi, tentare non nuoce!

In bocca al lupo

Salve Nicola,

mi sembra di capire che è da tempo che si porta dietro questa angoscia che le sta togliendo energie. Il fatto che si sia rivolto qua, con la sua richiesta d’aiuto, mi fa pensare che la sua crisi che sta attraversando, stia trovando una forma. I momenti critici, come quello che riporta, hanno un significato e spesso portano con sé il desiderio di cambiamento rispetto ad una situazione che si sta vivendo.

Per poterla aiutare ci sarebbe bisogno di avere maggiori informazioni e riuscire a capire perché proprio adesso.

Rimango a disposizione. Saluti.

Dott.ssa Federica Piccinelli

Dott.ssa Federica Piccinelli

Lucca

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Buonasera Nicola. L'incombenza minacciosa di "perdere materialmente tutto", il senso di insicurezza e preoccupazione che lei prova e - immagino - la convinzione di non poter far fronte a ciò che di brutto potrebbe capitarle sono senz'altro sensazioni con cui è difficile - talvolta drammatico - convivere. Mi sento di dirle che non vale la pena però permettere all'ansia e alla paura di rovinarle la vita. Ci sono vari modi per stare meglio. Professionisti diversi potranno proporle percorsi di terapia diversi: alcuni di tipo più introspettivo, altri più relazionali, altri ancora comportamentali e cognitivi. Prenda degli appuntamenti, scelga il terapeuta con cui da subito sente maggiore affinità e inizi a lavorare sulla sua resilienza e sulle sue risorse. Con i migliori auguri. 

Buonasera, il quadro che descrive evidenzia un'intensa compromissione della qualità di vita. L'ansia sembra la protagonista principale, per questo un valido percorso di psicoterapia potrà aiutarla a fare chiarezza e trattare i sintomi riportati. La psicoterapia ad orientamento cognitivo comportamentale riporta evidenze di efficacia soprattutto per i disturbi d'ansia. Cordiali saluti.

Dott.ssa Monica Palla

Dott.ssa Monica Palla

Pisa

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Gentile signor Nicola, il suo modo di raccontare le sue difficoltà e la ricostruzione  dell’iter che lo ha portato a formulare una domanda ad uno psicologo, ci forniscono degli indizi interessanti rispetto al suo problema. Lei inizia la narrazione riferendo di  un evento critico che riguarda il corpo, l’infarto, che viene subito dopo tradotto con un termine tecnico nell’ambito psicologico, l’ansia. Il suo racconto prosegue poi con un elenco di fatti, più o meno oggettivi, i problemi con il lavoro, lo scarso sonno, la perdita di peso. Compare nel suo racconto un’unica, ripetuta più volte emozione, la paura. La paura dell’infarto, la paura di affrontare la giornata, la paura di non stare tranquillo, fino a quella che Lei ipotizza possa essere una definizione maggiormente esplicativa del suo stato attuale: la “paura di perdere materialmente tutto”.

Salta all’occhio la sua modalità di raccontare, che passa innanzitutto attraverso fatti, anche quelle dimensioni che rendono pertinente la sua domanda posta allo psicologo, ovvero le sue emozioni. Sembra cioè come se le sue emozioni fossero congelate, appiattite, sfocate, costrette dentro un’unica connotazione, la paura.

Sarebbe interessante cominciare a restituire complessità innanzitutto linguistica alle situazioni relazionali a cui lei si riferisce. Questo nell’ottica di recuperare lo spessore emozionale che ipotizzo appiattito meccanicamente nell’ esperienza attuale entro i suoi contesti di vita. Rispetto alla famiglia con due figli, il lavoro, la giornata da affrontare, la ricerca di una ragione, lo stare tranquillo a cui anela, i farmaci a cui fa riferimento e infine il tutto di cui parla, il lavoro terapeutico potrebbe consistere  innanzitutto nel costruire ipotesi ed interpretazioni che recuperino la varietà di affetti ed  emozioni  che li connotano nella sua esperienza di vita quotidiana.

Cominciare a chiamare per nome emozioni e affetti dentro i rapporti, potrebbe aiutarLa a restituire senso e spessore al tutto così staticamente e monotonamente definito attraverso la paura. La possibilità di pensare alle sue emozioni La aiuterebbe a svincolarsi dal non saper più cosa fare.

La saluto cordialmente

 

Dott.ssa Isabella Conti

Dott.ssa Isabella Conti

Terni

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L' ansia in situazioni ambientali precarie e' normale. E' necessario non cronicizzarla e amplificare,  con il rischio di "somatizzazioni" facendo alcune cose che funzionano di fronte a problemi oggettivi, ma diventano paradossalmente "causa" del problema quando il problema e' emotivo (ansia).  Riflettere e ripensare al proprio malessere non serve a trovare la soluzione al problema, ma aiuta a ravvivare il malessere. La paura di perdere tutto, essendo una emozione, non può  essere combattuta con la razionalità : razionalità  ed emotività  hanno linguaggi diversi, ragionare e non trovare soluzioni quindi alimenta la sensazione che non ci sia soluzione, e quindi peggiora il problema. Parlane con uno psicoterapeuta vicino alla tua abitazione e vedrai che ne uscirai rapidamente senza prendere farmaci. 

Buonasera Nicola,

comprendo che quella che sta vivendo è una situazione di forte disagio. L'ansia provoca sensazioni a livello fisico di forte intensità, in alcuni casi simili appunto a quelle dell'infarto. Inoltre non si vede via d'uscita, ci si sente come presi in una morsa che finisce per bloccarci e per impedirci di svolgere anche le azioni della vita quotidiana. Anche le relazioni ovviamente ne risentono, sia quelle familiari sia quelle lavorative. Il tutto finisce per creare una sorta di circolo vizioso che si autoalimenta aggravando di fatto la situazione. Lei sostiene di sapere quale sia la sua paura, ovvero quella di perdere tutto, tuttavia questa sua consapevolezza non è sufficiente ad interrompere il circolo dell'ansia. Credo che un percorso terapeutico abbinato alla terapia con i fiori di Bach (non si tratta di farmaci) potrebbe aiutarla ad affrontare questo momento e a ritrovare l'equilibrio e la serenità che sente di aver perso.

Cordiali saluti

Dott.ssa Ilaria Di Nasso

Dott.ssa Ilaria Di Nasso

Pisa

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Gentile Nicola,

certo uno psicologo non può darle un lavoro che va bene, ma può cercare di tranquillizzarla. Pensi ad esempio a padri molto più incapaci e che tuttavia non hanno i suoi sintomi... perciò in parte questi ultimi dipendono dalla sua costellazione psichica e caratteriologica. Su di essa lo psicologo psicoterapeuta può agire e così diminuire o risolvere la sintomatologia. Inoltre lo psicologo può anche aiutarla ad attivarsi per muoversi al meglio nel mondo del lavoro.

Tenga presente che con le terapie brevi la spesa è molto contenuta, spesso molto meno che andare dal dentista. 

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Gentile Nicola, Lei descrive un episodio di attacco di panico avvenuto a fine 2014 che sembra aver segnato l'inizio del suo malessere. Tuttora riferisce disturbi del sonno e dell' appetito associati alla paura di perdere tutto, questo comporta un inevitabile calo dell'umore che le impedisce di “Trovare una sola ragione per stare tranquillo“. Le consiglierei un intervento psicoterapeutico che possa aiutarla a gestire la sua ansia ad esempio attraverso tecniche di rilassamento e respirazione, per ridurre lo stato di attivazione che le impedisce di dormire e le ha causato l'episodio di attacco di panico. Le potrebbe inoltre essere utile lavorare sulla paura della perdita che ha riferito per apprendere modalità di gestione più funzionali. Cordiali saluti 

Buongiorno,

a volte i disagi di natura psicologica possono terrorizzarci e farci rimanere per tempo incastrati  per diverso tempo con i nostri sintomi,  per paura. L'ansia è una problematica molto diffusa che può interferire in modo negativo, in diverse aree della nostra vita.  Le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico, che potrebbe aiutarla a risolvere i suoi problemi, anche senza l'ausilio farmacologico.

In Bocca al lupo!

Buongiorno,

se non l’ha già fatto le consiglierei di rivolgersi a un professionista, o privatamente o tramite i servizi della sua zona. L’ansia di cui parla sembra essere molto intensa e pervasiva tanto da precludere praticamente ogni aspetto della sua vita. Sicuramente un buon psicoterapeuta la aiuterà a contenere e alleviare il malessere di cui parla e insieme potrete andare a capire più approfonditamente  le origini di questa paura di cui accenna. Trasformare in parole, cioè capire il senso della sua paura, la condurrà con il tempo a una remissione dei sintomi.

Dott.ssa Giorgia Fantinuoli

Dott.ssa Giorgia Fantinuoli

Torino

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L'aiuto più efficace è quello psicoterapico (o di counselling inizialmente), abbinato magari a trattamenti rilassanti tipo shatzu e rimedi naturali.

La paura di perdere tutto si lega al bisogno assoluto e impossibile nello stesso tempo di controllo e questo contrasto genera ansia

Può iniziare all'improvviso per un evento traumatico più o meno grave o una condizione di stress eccessivo, ma dissodare paure infantili non risolte da indagare

Potrebbe essere una grande occasione per guardarsi dentro e cambiare ciò che non la fa star bene

Auguri

Caro Nicola, sento nelle tue parole la tua disperazione. E' la paura del secolo quella di perdere. In quest'epoca moderna tutto ci chiede di dimostrare, di costruire, di fortificare e pertanto ci rende vulnerabili. Tutto rende difficile avere fiducia in sè, ma noi nel nostro profondo sappiamo di essere in grado di farcela, sappiamo che la nostra forza c'è, ma si è solo nascosta di fronte alla grandezza delle richieste dell'ambiente. Dal mio punto di vista un percorso psicoterapico e le tecniche del training autogeno potrebbero aiutarti ad entrare più nel profondo delle tue paure e ad accoglierle per poterle gestire, ma per quanto riguarda i farmaci dovresti consultare lo psichiatra che te li ha consigliati per poterli gestire nel modo migliore, anche scalandoli, se ne senti la necessità. Certamente intraprendere un percorso volto al miglioramento del tuo benessere mentale e fisico potrebbe aiutarti ad esserne completamente libero e a godere di tutte le belle cose che la vita ti ha riservato.

Cordialmente 

Dott.ssa Sabrina Piccinini

Dott.ssa Sabrina Piccinini

Massa-Carrara

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Buongiorno Nicola,

quello che scrive e soprattutto il modo in cui lo scrive esprime chiaramente il malessere che sta vivendo ormai da almeno un anno. Ho la sensazione che, da quello che scrive, improvvisamente abbia perso i suoi punti di riferimento che le permettevano di mantenere una condizione di sicurezza emotiva e/o materiale.  Chiaramente dal messaggio non posso immaginare quello che potrebbe esserle accaduto, e questo andrebbe individuato e  chiarito, ma credo che da tempo si trovi nella condizione di sentire di aver perso il controllo, la padronanza sulla propria vita al punto che teme di affrontare le situazioni che fino a qualche tempo fa affrontava quotidianamente, quasi che avesse perduto le competenze per farlo. Intuisco la paura per un futuro incerto che ha difficoltà a costruire, immaginare se non in termini catastrofici. Credo da qui possa nascere la sua ansia asfissiante che si porta dentro costantemente e che condiziona così tanto la qualità della sua vita personale e familiare. Potrei darle consigli su come contenere la sua ansia (fare attività fisica, focalizzare l'attenzione su ciò a cui tiene e ciò che le piace fare, guardare negli occhi dei suoi figli quanto lei sia importante per loro ....) ma come lei stesso dice nulla la tranquillizza. Quindi siccome quello che proviamo, anche quando ci crea tanto disagio, ha un suo senso e svolge una sua funzione, sarebbe provare a guardare con gli occhi dell'ansia che prova, e cercare di comprendere cosa possa dirci di Nicola e del momento di vita che sta vivendo.

Spero di cuore che possa affrontare il suo disagio per lei e la sua famiglia.

Dott. Antonello D'Amato

Dott. Antonello D'Amato

Massa-Carrara

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Salve Nicola, il fatto di avere la consapevolezza di quella che per lei è la sua problematica è estremamente importante e rappresenta un punto di partenza su cui potenzialmente lavorare... nessuno adesso le chiede di ricorrere ai farmaci, ma forse sarebbe opportuno si rivolgesse ad un professionista per intraprendere un percorso rivolto a ritrovare il suo benessere psicofisoco

rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento e/o informazione a tal proposito