Cara Aurora, le tue parole arrivano dritte al cuore. Raccontano di una ragazza giovanissima, ma con dentro già una forza immensa che forse nemmeno tu riesci ancora a vedere. Sei cresciuta in un ambiente che avrebbe dovuto proteggerti, ma che invece ti ha ferita profondamente. Nonostante questo, sei qui a scrivere, a chiedere aiuto, a cercare una strada: questo è il segno che dentro di te c'è una voglia fortissima di vivere diversamente.
Prima di tutto, voglio dirti questo con chiarezza: Non sei tu quella sbagliata. Sei una ragazza che ha sofferto molto, che ha dovuto fare da adulta quando era ancora una bambina, e che ora desidera solo una cosa semplice e giusta: essere libera e al sicuro. E sì, si può andare via da casa anche a 19 anni. Ma serve un piano, e soprattutto serve non sentirsi più sola.
1. Fai rete: chiedi aiuto concreto Non devi fare tutto da sola, anche se sei abituata a farlo. Ecco a chi puoi rivolgerti:
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Servizi Sociali del tuo Comune: puoi chiedere un colloquio riservato con un assistente sociale. Spiega la tua situazione familiare e il disagio psicologico. Possono aiutarti con:
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Percorsi per l’autonomia abitativa
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Inserimento in comunità giovanili (non sono case-famiglia, sono spazi per ragazze come te)
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Supporto psicologico gratuito
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Sportelli Giovani, Spazi Donna o Centri Antiviolenza della tua zona: anche se non c’è violenza fisica, la violenza psicologica è reale e lascia segni profondi. Ti ascolteranno senza giudicare.
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Un consultorio familiare (anche pubblico): hanno psicologi ed educatori che possono supportarti gratuitamente.
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2. Lavoro: anche senza diploma ci sono possibilità Hai già una qualifica, e questo è un punto di partenza importantissimo. Molti lavori entry-level (commesse, magazziniera, receptionist, aiuto cuoca, operatrice in strutture per anziani, babysitter…) non richiedono diplomi, ma persone affidabili, volenterose e serie.
Ti consiglio:
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Iscriviti ai Centri per l’Impiego della tua zona
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Vai nelle agenzie interinali (tipo Adecco, Manpower, Gi Group)
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Se puoi, scrivi un piccolo curriculum, anche semplice, dove spieghi:
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le tue competenze (anche “gestione della casa”, “cura di bambini”, “resistenza allo stress” sono competenze!)
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la tua disponibilità (giorni, orari, zone)
Se vuoi, posso aiutarti a scrivere un curriculum anche adesso.
3. La questione psicologica: non trascurarla. Gli attacchi di panico, l’ansia, la paura dell’abbandono… non sono colpe, sono ferite. E tutte le ferite, se curate, possono rimarginarsi. Cerca aiuto psicologico. Anche se non hai soldi:
Tu non devi curarti da sola, e non devi vergognarti di quello che provi. I tuoi sintomi sono la risposta a un ambiente che ti ha fatto del male, ma non definiscono il tuo futuro.
Ti abbraccio con rispetto e stima.
Dott.ssa Antonella Bellanzon