Come vado via di casa?

Aurora

Salve, sono una ragazza di 19 anni che vive in un ambiente disfunzionale fin da piccola...
Purtroppo non ho il sostegno di nessuno in casa, mia mamma è mancata due anni abbondanti fa (era alcolizzata)...
Fin da piccola ho subito violenze psicologiche con insulti (non da poco), sia da parte di mia madre che di mio padre. E questo, negli anni, mi ha fatto sviluppare attacchi di panico e ansie molto potenti, quasi a volte ingestibili...
Ho molta fatica con l’abbandono, a superarlo, perché ho sempre paura della solitudine... Essendo che mi hanno sempre lasciata un po’ così...Ancora oggi scappo di casa qualche giorno dal mio ragazzo... Vorrei andarmene da casa ma non so come fare...
In più ho lasciato la scuola, ma i miei genitori me lo hanno sempre fatto pesare con frasi del tipo: “sei una vergogna”, ecc. ecc.
Faccio difficoltà a dormire, praticamente in questa casa servo solo per le pulizie. Ho preso una piccola qualifica da poco, ma è un gran traguardo per me... Ho sempre fatto tutto io in casa, guardare mio fratello, ecc., e mio padre ancora oggi mi tratta male.
Vorrei tanto un lavoro per andare via...

7 risposte degli esperti per questa domanda

Buona sera, capisco la sua difficoltà e non è facile affrontare tutto questo da sola. La perdita di sua madre ha peggiorato la sua situazione tanto da farle venire attacchi di panico. Il supporto del suo ragazzo è importante per lei ma credo che avrebbe bisogno di un supporto psicologico o psicoterapeutico per affrontare molte dinamiche disfunzionali che la portano a non essere felice in questo momento. Il cambiamento può spaventare e anche un piccolo passo non è facile. Ma se lei ha esposto il suo problema qua, è già sinonimo di cambiamento.

Dott.ssa Raffaella Metelli

Dott.ssa Raffaella Metelli

Mantova

La Dott.ssa Raffaella Metelli offre supporto psicologico anche online

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Ciao,

grazie per aver condiviso con tanto coraggio la tua storia. È evidente quanto dolore, fatica e solitudine hai attraversato. Hai fatto passi importanti: ottenere una qualifica, prenderti cura di te, riconoscere ciò che non va. 

La tua voglia di costruirti una vita diversa è preziosa. Forse ora non hai tutto chiaro, ma anche solo il desiderio di uscire da questo ambiente e cercare indipendenza è un primo passo concreto.

Resto a disposizione

Un caro saluto

Dott.ssa Elisabetta Petrini

Dott.ssa Elisabetta Petrini

Dott.ssa Elisabetta Petrini

Macerata

La Dott.ssa Elisabetta Petrini offre supporto psicologico anche online

Ciao Aurora, crescere tra violenze psicologiche e la perdita prematura di tua madre lascia ferite profonde che alimentano ansie, panico e il timore dell’abbandono. Riconoscere tutto questo è già un segno di forza.

Per costruire il tuo “via di casa”, il primo passo è trovare un sostegno professionale. Un percorso terapeutico, anche breve, ti aiuterà a gestire gli attacchi di panico e a rafforzare la tua autostima. Parallelamente, insieme potete mettere a fuoco le competenze che hai già acquisito con la tua qualifica, migliorare la tua consapevolezza e le tue aspettative e prepararti a colloqui in un ambiente protetto.

Avviare un lavoro — anche inizialmente part-time o in tirocinio — ti permetterà di risparmiare ciò che ti serve per l’autonomia abitativa, ogni paga messa da parte è un piccolo passo verso la tua libertà.

Infine, cerca intorno a te alleanze positive: amici, un gruppo di auto-aiuto o un’associazione che si occupa di giovani in difficoltà. Con un supporto psicologico e un progetto concreto di vita indipendente, potrai finalmente respirare, sentirti al sicuro e costruire un futuro in cui la tua storia non ti definisce, ma ti spinge a essere padrona delle tue scelte.

 

Dott. Nicola Nacca

Dott. Nicola Nacca

Caserta

Il Dott. Nicola Nacca offre supporto psicologico anche online

Cara Aurora, le tue parole arrivano dritte al cuore. Raccontano di una ragazza giovanissima, ma con dentro già una forza immensa che forse nemmeno tu riesci ancora a vedere. Sei cresciuta in un ambiente che avrebbe dovuto proteggerti, ma che invece ti ha ferita profondamente. Nonostante questo, sei qui a scrivere, a chiedere aiuto, a cercare una strada: questo è il segno che dentro di te c'è una voglia fortissima di vivere diversamente.

Prima di tutto, voglio dirti questo con chiarezza: Non sei tu quella sbagliata. Sei una ragazza che ha sofferto molto, che ha dovuto fare da adulta quando era ancora una bambina, e che ora desidera solo una cosa semplice e giusta: essere libera e al sicuro. E sì, si può andare via da casa anche a 19 anni. Ma serve un piano, e soprattutto serve non sentirsi più sola.

1. Fai rete: chiedi aiuto concreto Non devi fare tutto da sola, anche se sei abituata a farlo. Ecco a chi puoi rivolgerti:

  • Servizi Sociali del tuo Comune: puoi chiedere un colloquio riservato con un assistente sociale. Spiega la tua situazione familiare e il disagio psicologico. Possono aiutarti con:

    • Percorsi per l’autonomia abitativa

    • Inserimento in comunità giovanili (non sono case-famiglia, sono spazi per ragazze come te)

    • Supporto psicologico gratuito

  • Sportelli Giovani, Spazi Donna o Centri Antiviolenza della tua zona: anche se non c’è violenza fisica, la violenza psicologica è reale e lascia segni profondi. Ti ascolteranno senza giudicare.

  • Un consultorio familiare (anche pubblico): hanno psicologi ed educatori che possono supportarti gratuitamente.

  • 2. Lavoro: anche senza diploma ci sono possibilità Hai già una qualifica, e questo è un punto di partenza importantissimo. Molti lavori entry-level (commesse, magazziniera, receptionist, aiuto cuoca, operatrice in strutture per anziani, babysitter…) non richiedono diplomi, ma persone affidabili, volenterose e serie.

Ti consiglio:

  • Iscriviti ai Centri per l’Impiego della tua zona

  • Vai nelle agenzie interinali (tipo Adecco, Manpower, Gi Group)

  • Se puoi, scrivi un piccolo curriculum, anche semplice, dove spieghi:

    • le tue competenze (anche “gestione della casa”, “cura di bambini”, “resistenza allo stress” sono competenze!)

    • la tua disponibilità (giorni, orari, zone)

Se vuoi, posso aiutarti a scrivere un curriculum anche adesso.

3. La questione psicologica: non trascurarla. Gli attacchi di panico, l’ansia, la paura dell’abbandono… non sono colpe, sono ferite. E tutte le ferite, se curate, possono rimarginarsi. Cerca aiuto psicologico. Anche se non hai soldi:

  • I consultori pubblici offrono supporto gratuito o quasi.

  • I centri giovani spesso hanno sportelli psicologici gratuiti.

Tu non devi curarti da sola, e non devi vergognarti di quello che provi. I tuoi sintomi sono la risposta a un ambiente che ti ha fatto del male, ma non definiscono il tuo futuro.

Ti abbraccio con rispetto e stima. 

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

La Dott.ssa Antonella Bellanzon offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Aurora,

mi spiace per la fatica di crescere senza sostegno e riconoscimento, ma con richieste e disagio.

Spero che la sua strada di crescita e di autonomia possa darle serenità, forza e sicurezza: si può appoggiarsi sulle capacità che l'hanno sostenuto fin qui. Per facilitare questo percorso e riconoscere gli ostacoli concorda con i colleghi che un percorso psicologico le sarebbe di aiuto.

Se e quando le sarà possibile una psicoterapia ritengo sarebbe una opportunità per curare il dolore accumulato nella sua storia familiare. Nel frattempo però le segnale di cercare e utilizzare le risorse messe a disposizione dal comune e dalle associazioni a sostegno dei giovani, che in tanti hanno bisogno di supporto nell'iniziare un percorso lavorativo e di vita autonoma.

In particolare le indica che a Torino trova il servizio Aria – Spazi ReAli , che offre gratuitamente, oltre a tante attività aggregative, percorsi di sostegno all'autonomia lavorativa e abitativa, sia psicologici sia di orientamento. Trova i riferimenti sui social e in rete, per contattarli direttamente.

Questo potrebbe essere un primo passo per dedicarsi quella cura e quell'attenzione che si merita.

Le faccio molti auguri per il suo cammino.

Dott.ssa Francesca Pieia

Dott.ssa Francesca Pieia

Torino

La Dott.ssa Francesca Pieia offre supporto psicologico anche online

Ciao, grazie per aver trovato il coraggio di scrivere. Solo raccontare quello che stai vivendo richiede una forza enorme, e voglio dirti subito che le tue emozioni — l’ansia, la paura della solitudine, il senso di essere abbandonata — sono comprensibili, considerando tutto quello che hai passato. Nessuna ragazza dovrebbe crescere in un ambiente in cui si sente svalutata o usata, e quello che hai vissuto non è colpa tua.

Hai già fatto tanto, più di quanto forse riesci a riconoscere: hai preso una qualifica (che è un traguardo importante!), stai cercando di costruirti una via d’uscita, e continui a lottare per la tua dignità e il tuo benessere, nonostante tutto. Il fatto che tu stia cercando un lavoro per andartene da casa non è un fallimento, ma un atto di coraggio. Stai provando a scegliere per te stessa, e non è poco.

So che in certi momenti può sembrare di non avere vie d’uscita, ma esistono realtà che possono aiutarti, anche concretamente: servizi sociali, sportelli giovani, centri antiviolenza (anche se non hai subito violenza fisica, la violenza psicologica conta eccome), associazioni che aiutano ragazze e ragazzi a costruirsi un’indipendenza. Non sei sola, anche se capisco che spesso possa sembrarlo.

Se vuoi, possiamo cercare insieme risorse vicino a te, o pensare a piccoli passi concreti per iniziare a uscire da questa situazione. Intanto tieni a mente questo: sei degna di rispetto, di amore e di un posto sicuro in cui vivere. Non lasciare che chi ti ha fatto male decida il tuo valore!

dott.ssa Costa Eleonora