Come comportarsi con un dipendente da cocaina?

Lucia

Salve,
Sto con il mio ragazzo da qualche mese. Quando abbiamo iniziato a frequentarci non sapevo nulla riguardo alla sua dipendenza. Ne sono venuta a conoscenza dopo le prime settimane. Fin da subito sono stata molto chiara, se avesse voluto proseguire con la sua abitudine io avrei continuato per la mia strada lontana da lui. Per non perdermi mi ha giurato che avrebbe smesso. Ho voluto credergli, ma da quel momento non sono mai riuscita a fidarmi di lui. Ogni volta che usciva con i suoi amici ero molto sospettosa e mi capitava spesso di vederlo “strano”. Più di una volta ha negato di averlo fatto nonostante io ne fossi convinta.
Purtroppo non so nulla sull’argomento.
Dopo qualche mese mi è capitato di trovare le prove che lo avesse fatto di nuovo. Davanti all’evidenza ha ammesso di aver avuto un crollo perchè io non riesco a fidarmi di lui a prescindere dal fatto che si droghi o meno.
Non so più come comportarmi, sono preoccupata per il futuro. Non voglio lasciarlo perchè tengo molto a lui e vorrei aiutarlo.
Non può chiudere con i suoi amici perchè sono gli unici che ha e si conoscono da tanti anni. Tiene molto a loro.
Pensa di poter smettere da solo senza un aiuto medico, ma ho paura che continuando a frequentare queste amicizie sia impossibile smettere da soli.
Come posso comportarmi?

7 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Lucia, avevi approcciato bene all'inizio proponendogli un alternativa tra te e la coca e con questa fermezza ti devi affermare. Il problema è che potrebbe non essere facile per lui, la droga è bugiarda e subdola. Quindi ti consiglio di mettere come condizione che faccia un percorso di disintossicazione al SERT. Altrimenti dovrai davvero continuare per la tua strada lontano da lui.

Ti faccio tanti auguri.

Dott. Andrea Bottai

Dott. Andrea Bottai

Dott. Andrea Bottai

Firenze

Il Dott. Andrea Bottai offre supporto psicologico anche online

Prima cosa, nessuno può salvare nessuno. Detto ciò, credo che l'unica cosa che lei possa fare e stargli accanto e proporgli di prendersi cura di sè facendo terapia oppure seguendo un percorso terapeutico riabilitativo adeguato. Immagino che lei non voglia perderlo ma è necessario anche che lei realizzi la sua impotenza rispetto alla problematica del suo fidanzato. Rientra nelle convinzioni di chi soffre di dipendenza credere di poter farcela da soli. Arrivare a comprendere di avere un problema è il primo passo in questi casi ed è necessario. La dipendenza da sostanze è una malattia non un vizio come si crede comunemente, per questo necessita di cure adeguate. Lei può stargli accanto ed amarlo, sentendo i suoi di limiti e mettendo dei confini rispetto alle cose che sente di non poter accettare.

Dott.ssa Gabriella Calabretti

Gentilissima,

lei non ha alcun modo di controllare i comportamenti del suo compagno; lei può sempre rivolgersi per un colloquio informativo a servizi territoriali per le dipendenze  o privatamente con uno psicologo esperto di dipendenze per confrontarsi e avere delle informazioni, ma l'eventuale riconoscimento di un problema da parte del suo compagno dipende tutta da lui. Non può "smettere" l'uso di sostanze per un'altra persona, ma solo per se stesso e se non lo vive con preoccupazione non lo riconoscerà come un problema personale, ma come un problema della (e nella) coppia.

La posizione in cui lei si trova è difficile e comprendo la sofferenza nel sentire di non riuscire a fare una scelta. Può essere utile anche per lei confrontarsi in questo momento con uno specialista per valutare assieme come riuscire a trovare una via di uscita e sentirsi libera, qualunque sia la strada che alla fine sceglierà  di intraprendere.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Serena Fiorini

Buongiorno,

Chiede come comportarsi, anche se quando ha scoperto questa dipendenza aveva già chiarito al suo compagno che ognuno sarebbe andato per la sua strada. Evidentemente, man mano che il tempo é passato, non é piú riuscita a rispettare questa regola fondamentale. Ora il rischio é di non essere più tanto credibile.
Posso dirle che una dipendenza non é uno sfizio che si possa interrompere dalla sera alla mattina. Le sostanze pesanti rovinano la vita e divengono più importanti di una fidanzata, di un figlio e di una madre, di una casa e di un conto in banca sostanzioso, degli amici e dei propri hobbies. Esistono servizi appositi per curare questi malati. Non abbia l'onnipotenza di pensare di bastare a risolvere il problema al suo fidanzato: mi spiace essere così diretto, ma lo dico per lei. Non é la sua psicologa, né la sua infermiera. Serve una valutazione tossicologica da un Ser.T. Diverso é il trattamento a seconda si tratti di un abuso, un binge, un consumo saltuario, un consumo problematico o una dipendenza. Solo lui può scegliere se VUOLE fare davvero qualcosa , invece che minimizzare una malattia, dicendo che smette quando vuole. Essere motivati a fronteggiare una malattia, non significa illudersi di poterla dominare solo quando si rischia di perdere qualcuno o qualcosa. Abbia cura di sé.
Roberto Lugli

Salve Lucia, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. L'argomento delle dipendenze è molto complesso e richiedere un trattamento complesso e specifico che aiuti la persona, prima di tutto, a capire che c'è un problema, per poi attivarsi a mettere in pratica strategie utili per sostituire la dipendenza con strategie più funzionali.

Ritengo pertanto utile un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buonasera gentile Lucia,

purtroppo la dipendenza da cocaina sovrasta sempre qualsiasi altro bisogno, anche quello di amare, perchè ci si innamora della sostanza che si usa.

Il contesto amicale se sempre dipendente non aiuta nella dinamica e comprendo la situazione di sfiducia e sospettosità dettata dalla paura nella quale si trova. 

Dal canto suo può consigliare al suo fidanzato di rivolgersi ad un servizio territoriale per le dipendenze SER.T, per poter affrontare con degli specialisti la sua dipendenza. 

Per ciò che riguarda lei si chieda se è disposta ad essere di aiuto al suo fidanzato in questo percorso e lo faccia parlandone con uno specialista, così da evitare di cadere in trappole relazionali, in cui potrebbe trovarsi invischiata.

Cordiali Saluti

Dott.ssa Sofia Solinas

Dott.ssa Sofia Solinas

Dott.ssa Sofia Solinas

Viterbo

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Buongiorno Lucia. Aver a che fare con un dipendente da sostanze è molto complesso e non dovrebbe farsi carico lei di aiutarlo, in quanto, per forza di cose, non possiede gli strumenti adatti per affrontare la situazione da sola. Ciò che può fare è cercare di supportare emotivamente il suo compagno ascoltandolo in modo non giudicante, confrontandosi con lui, ma tenendo sempre a mente che per superare questo genere di dipendenze ci vuole prima di tutto una grande forza di volontà da parte della persona, che spesso deve essere supportata da un equipe di esperti, che posseggono le conoscenze adeguate in questo ambito. Non si può escludere a priori che riesca a smettere senza l’aiuto di nessuno, ma è molto raro che questo accada. A seconda della disponibilità del suo ragazzo, potreste rivolgervi ad un terapeuta e/o al SerT, così da capire le emozioni e che guidano le decisioni del suo partner e cosa significa per lui assumere cocaina.
Mi rendo disponibile, anche online, per un percorso di questo genere o, in alternativa, per un percorso di supporto emotivo rivolto a lei per affrontare questa situazione, che comprensibilmente  la preoccupa.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.