Come supero un pensiero che mi fa stare malissimo e non mi fa dormire?

Amelia

Da tempo, a causa dello stress sono diventata una pensatrice ossessionata. Mi capitano in mente un sacco di pensieri negativi o anche cattivi che mi fanno sentire tale. In realtà so che queste cose non le penso davvero e preferirei morire piuttosto che dirle davvero. L’altro giorno mentre ero in macchina, dopo un periodo pieno di pensieri cattivi in mente, penso ad una cara amica a cui tengo molto e che mi stima molto e penso “e se le augurassi la morte?” Perche questa è una delle mie più grandi paure. E subito dopo, come se mi lasciassi andare, penso “si”. Cioè come se fossi d’accordo. Poi ci ripenso e rimugino pee tutto il giorno sperando di non aver fatto un errore simile. E non riesco neanche a guardarla... aiuto!!!

3 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Amelia,
le rispondo proponendole inizialmente un esercizio....
“Per un minuto pensi all'immagine di una giraffa e ogni volta che l'immagine sparirà, faccia un segno sopra un foglio e annoti quante volte l'immagine è scomparsa dalla sua mente” (noti come i pensieri divagano).
“Ora provi per un minuto a non pensare alla giraffa e segni quante volte l'immagine appare”.
Questo breve esercizio ci fa capire che quando ci imponiamo di non pensare a qualcosa otteniamo l'effetto opposto in quanto dobbiamo comunque rappresentarci il pensiero nella mente...quindi ecco che ricompare. Più mi sforzo e mi giudico sul pensiero che sto facendo, più tento di non pensarci più, magari escogitando qualcosa perché non si ripresenti, e più che quel pensiero ritorna più forte.
A chi non capita di fare brutti pensieri? Tutti noi li facciamo. Il problema è quando ci giudichiamo in modo eccessivo, non ci concediamo la possibilità di sbagliare e il peso che gli diamo. La invito a riflettere...quanto pesa su di lei tutto questo? Cosa teme possa accadere?
Un caro saluto

Salve Amelia,

i suoi sono pensieri di tipo ossessivo del sottotipo ossessioni pure. I sintomi sono pensieri o, più spesso, immagini relative a scene in cui la persona attua comportamenti indesiderati e inaccettabili; questi sono privi di senso, pericolosi o socialmente sconvenienti.

Le linee guida internazionali indicano nella terapia farmacologica e nella terapia cognitivo-comportamentale i trattamenti più efficaci a seconda del tipo disturbo. Spero di esserle stata di aiuto.

 

Cara Amelia,

come lei stessa scrive, l’ossessività dei suoi pensieri potrebbe essere un modo che la sua mente ha trovato per gestire le sue paure. Forse però dietro questo faticoso meccanismo non c’è lo stress, o comunque non solo, ma probabilmente lei ha anche vissuto recentemente uno o più episodi che l’hanno turbata, facendo riemergere antiche paure.

Capisco il suo disorientamento per i pensieri invasivi di cui racconta e credo che possa essere utile per lei affrontare loro, rivolgendosi ad uno psicoterapeuta.

Vale sicuramente la pena capire meglio il contenuto dei suoi pensieri, ma anche il contesto in cui avvengono, il momento della giornata, …

Sono naturalmente a disposizione per un ulteriore contatto o un eventuale incontro.

Cari saluti