Mancanza di personalità e decisione nell'affrontare le cose

Giuseppe

Salve, mia figlia di 19 anni è stata esclusa da un concorso militare, in quanto non ha superato i test psicologici denominati "Minnesota" e all'esame con la psicologa gli è stato motivata l'esclusione con il seguente giudizio: "note di introversione e ansia attualmente non compatibili..." Devo dire che qualche fondo di verità c'è soprattutto per il fatto che lei ha, secondo me, scarsa personalità e mancanza di decisione nell'affrontare e risolvere velocemente diverse questioni della sua vita privata. Come ad esempio se non gli piace un ragazzo è capace di sopportarlo per una vita senza dirgli di andare a quel paese. Non è determinata, è un pò timida. Mi chiedo se una psicoterapia potrebbe aiutarla non solo nella vita privata. Grazie per la risposta.

19 risposte degli esperti per questa domanda

Un percorso di psicoterapia può avere mille sfaccettature, molte volte il problema con cui si arriva non è quello che in realtà ha necessità di essere risolto! dalle sue parole mi sembra di capire che in sua figlia ci sia dell'insicurezza e una psicoterapia potrebbe non eliminarla ma renderla efficace e utile. Noi non dobbiamo modificare il nostro modo di essere, ma riconoscere i mezzi che abbiamo a disposizione e imparare ad usarli. Più che una terapia individuale forse penserei a dei gruppi terapeutici dove sua figlia potrà sperimentare il confronto!
Sì, la aiuterebbe moltissimo. L'introversione è una grande capacità di osservare se stessi e il mondo, ponendosi interrogativi importanti circa la sua complessità. La "scarsa" personalità potrebbe essere dovuta proprio all’intuizione della complessità con cui sua figlia si rapporta alle cose, ma anche alla difficoltà di poterla utilizzare quando si trova a dover prendere decisioni immediate. Una psicoterapia di orientamento psicoanalitico la aiuterebbe moltissimo a coltivare questo fiore prezioso e a cercare il modo di adattarsi senza sottomettersi e forse acquisire la consapevolezza di poter trasformare nel proprio ambiente sociale un briciolo di mondo sempre più competitivo: non è poco!
Dott.ssa Mirella Caruso

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Roma

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Gentile Giuseppe, che una psicoterapia possa essere d'aiuto a sua figlia per aiutarla a comprendersi meglio e ad affrontare la vita in maniera più efficace, non c'è dubbio. Il punto, tuttavia, è capire se sua figlia percepisca effettivamente di avere un problema, e, nel caso, se voglia affrontarlo con uno psicologo. Lei può certamente proporle una terapia, ma starà a sua figlia decidere se accettare o meno. La saluto cordialmente.
Dott. Giovanni Romito

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Benevento

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Salve Giuseppe, fare psicoterapia richiede motivazione, non è qualcosa che si può prescrivere né tantomeno imporre. Le cose che lei riporta di sua figlia richiedono attenzione e riflessione, sarebbe opportuno che provasse a parlare con sua figlia e nel caso lei volesse lasciarsi aiutare può proporle di parlare con uno psicoterapeuta, eviti di imporsi non prenderebbe la cosa con le dovute motivazioni. Per quanto riguarda la valutazione fatta dagli psicologi che ha determinato l'eslusione non mi preoccuperei più di tanto in quanto è generica e poco definita. Nel caso sua figlia voglia rivolgersi a qualcuno per farsi aiutare la informo che lo studio Ceparano-Tisci offre la possibilità nello spazio di incontro/ascolto psicologico di poter usufruire di un primo incontro gratuito per valutare sul da farsi. Saluti
Buongiorno Giuseppe, test psicologici a parte, forse sarebbe necessario comprendere se sua figlia ritiene che queste sue caratteristiche influiscano negativamente nella propria vita privata. Mi spiego meglio: può essere che la ragazza abbia questi tratti di personalità che non la rendano compatibile con il suddetto concorso militare, ma non è detto che poi questi le impediscano di affrontare le cose della propria vita privata, anche se magari con qualche difficoltà nel prendere decisioni, come lei ha descritto. Prima di parlare, quindi, di una possibile psicoterapia, è necessario che lei parli con sua figlia, e che comprenda come lei vive queste sue caratteristiche caratteriali. Se vuole mi può contattare, per poter parlare da vicino di queste sue perplessità.
Buongiorno, per quanto riguarda il contenimento dell'ansia può essere di beneficio un percorso psicoterapeutico. Per il tratto dell'introversione sarà comunque possibile un miglioramento se il lavoro terapeutico si centrerà sull'autostima e la fiducia in se stessi pur ricordando che l'introversione è anche una caratteristica del temperamento quindi difficilmente modificabile perché con forte componente genetica. Distinti saluti
Salve Giuseppe, da quanto mi dice sua figlia ha 19 anni, e si trova quindi ancora in un'età di crescita, individuazione e passaggio verso l'età adulta. Credo che bisognerebbe capire quanto questi suoi aspetti caratteriali influiscano nella sua vita, sia lavorativa che privata e soprattutto, se sua la ragazza ne soffra e senta la necessità di un cambiamento. Se la ragazza desidera cambiare e in qualche modo, andare a smussare questi suoi aspetti caratteriali, sicuramente un lavoro psicologico o, eventualmente una psicoterapia potrebbero esserle d'aiuto. saluti
Caro Giuseppe, sicuramente quello che è emerso dai test al concorso militare può essere indicativo, ma non per questo definitivo, per diagnosticare un vero e proprio disturbo in tua figlia. Da come descrivi il suo modo di essere sembrerebbe effettivamente avere alcune limitazioni caratteriali che potrebbero impedirle di fare le scelte giuste o causarle dei problemi in futuro. La strategia più efficace credo risulti essere proprio quella di intraprendere un percorso psicologico, in primis per fare una diagnosi più sensata e poi per trovare il modo di risolvere eventuali difficoltà. In bocca al lupo.
Dott.ssa Gloria Baisini

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Brescia

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gentile sig giuseppe penso che una psicoterapia potrebbe certamente essere d'aiuto per sua figlia. Occorre però che lei stessa sia disponibile e motivata ad un incontro con un collega.
Buon giorno, certo che la psicoterapia potrebbe essere di grande aiuto, tuttavia dovrà essere sua figlia a voler intraprendere un percorso psicologico: deve essere motivata e sentirne il bisogno. Auguri
Signor Giuseppe, capisco la delusione di Sua figlia per non essere stata ammessa al concorso militare ma sono situazioni che all’età di 19 anni possono facilmente accadere!! Sicuramente una psicoterapia di appoggio può essere molto utile per aumentare la propria autostima ed acquisire maggiori sicurezze interiori, che permetteranno di percorrere l’autostrada della vita con maggiore forza e determinatezza. Vi è però una ‘conditio sine qua non’ che va osservata per proporre a Sua figlia un percorso psicoterapeutico: nella ragazza deve esistere un forte convincimento a volerlo fare!! Altrimenti si perde tempo e denaro!! . Le faccio i miei auguri e La saluto cordialmente
Gentile utente poiché il test di personalità ha evinto queste caratteristiche e lei si trova d accordo con tale risultato, direi che una psicoterapia, in particolare ad indirizzo cognitivo comportamentale, si rivelerà sicuramente utile al fine di affrontare e risolvere le "criticità" emerse. Cordialmente
Dott.ssa Debora Magnani

Dott.ssa Debora Magnani

Cagliari

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Salve,sicuramente quello che ha descritto mi fa pensare che iniziare un percorso di psicoterapia possa essere molto utile. La sua crescita personale, poi, avrà inevitabilmente conseguenze nella vita professionale. Saluti
Gentile utente, la timidezza non è necessariamente un limite, e di certo non è una cosa da curare, a meno che non sia così accentuata da rendere difficile il vivere quotidiano. In genere, anzi, la timidezza è un tratto che può rivelarsi utile nella vita. Dal momento che sua figlia ha tentato un concorso militare, probabilmente i suoi livelli di ansia e timidezza non sono poi così gravi. Detto questo, se sua figlia ne ha desiderio, un percorso psicoterapeutico, inteso come percorso personale, potrebbe aiutarla a conoscersi meglio e ad affrontare la vita in modo più funzionale, qualora ce ne fosse bisogno. Dunque, si chieda se davvero c'è questo bisogno, e soprattutto se sua figlia lo sente e se vuole incontrare uno psicologo. Saluti
Salve Giuseppe, certamente, attraverso un percorso di psicoterapia sua figlia potrà fare emergere le personali risorse per consolidare ed esprimere una personalità decisa ed affermativa nella vita privata e nel contesto lavorativo. In specifico potrà superare l’ansia di prestazione ed acquisire modalità efficaci per esprimere e relazionarsi con gli eventi e le situazioni della vita che necessitano di autostima e fiducia in se stessa. Cordiali saluti
Dott.ssa Maria Zampiron

Dott.ssa Maria Zampiron

Padova

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Caro Giuseppe, non ho dubbi che una terapia possa essere i grande supporto per tua figlia... Ma dovrà essere lei a decidere di farla, per quel che invece riguarda te, ti consiglio di non sostituirti a lei, il miglior aiuto che puoi darle e quello di comprendere che lei è la sola responsabile delle sua vita. Il concorso militare mi fa pensare che tua figlia desidera che gli altri le mettano delle regole, questo le permette di non assumersi la responsabilità della propria vita. Quello che tu puoi fare per aiutarla è non cadere nel suo gioco (inconsapevole) e quindi diventare compiacente con la sua delega di responsabilità
Buongiorno Giuseppe, certamente un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutare sua figlia ad affrontare meglio le difficoltà della vita. La descrive come una persona poco ferma e decisa, anche nei rapporti affettivi, e questo è piuttosto preoccupante per la sua futura realizzazione personale ed emotiva. Se sua figlia è d'accordo, faccia pure questo passo. Cordiali saluti ed auguri
Dott.ssa Gloria Monti

Dott.ssa Gloria Monti

Forlì-Cesena

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Salve Giuseppe, capisco la preoccupazione di un padre verso la propria figlia, ma vorrei rassicurarla sul fatto che sua figlia sta ancora crescendo e un certo livello di ansia o come dice lei di "indecisione" può essere comprensibile. Detto questo, sua figlia le sembra preoccupata per queste sue caratteristiche? Ne parli con lei rispetto a come si sente e se sua figlia ritiene di aver bisogno di un percorso personale è solo lei che deve decidere quando e se lo ritiene opportuno. Saluti
Salve Giuseppe capisco il dispiacere per l'esclusione di sua figlia. Sicuramente ha svolto un test di personalità e dunque in base ai punteggi del test hanno valutato ed escluso sua figlia. Certo non penso che sua figlia abbia un disturbo di personalità, mi sembra che lei sta descrivendo le indecisioni di una ragazza giovane. Se lei pensa che l'ansia che caratterizza i comportamenti di sua figlia sia per lei debilitante allora è in caso di chiedere almeno una consulenza ad uno specialista. Ovviamento suggerisco uno psicoterapeuta più che uno psichiatra. Mi contatti se volesse altre indicazioni. Buona fortuna