E se i miei ricordi fossero falsi?

Sebastiano

Salve dottori sono un ragazzo appassionato di psicologia e tutto ciò mi dà molta serenità leggere e applicare consigli di vari professionisti del settore, qualche giorno fa ho letto di come la mente posso creare falsi ricordi e ho approfondito un po’ la questione e mi sono assaliti vari dubbi del tipo e se i ricordi che credo che siano veri sono falsi? E se le nozione che ho acquisite me le ricordassi in modo errato? Logicamente non posso sempre testare la verità dei miei ricordi altrimenti rischierei di cadere in un circolo vizioso e ossessivo quindi mi chiedo come posso sapere se i miei ricordi sono veri? Anche se mi reputo di avere una buona memoria mi ricordo molte cose del mio passato e credo di avere una buona memoria anche a breve termine visto che mi sfugge difficilmente i vari impegni che devo fare grazie dottori per una vostro chiarimento per me molto importante

4 risposte degli esperti per questa domanda

La questione che poni è importante: come possiamo sapere se i nostri ricordi sono veri? La verità è che nessuno ha una memoria perfettamente oggettiva. La memoria umana non è una videocamera, ma un sistema plastico e in continua ricostruzione. Ogni volta che ricordiamo qualcosa, in un certo senso, la "riscriviamo", e questo processo può introdurre errori, omissioni o influenze esterne. Tuttavia, questo non significa che i tuoi ricordi siano tutti falsi o che tu debba dubitare continuamente di ciò che ricordi. Il rischio, come hai intuito bene tu stesso, è quello di scivolare in un pensiero ossessivo o ipercontrollante, che può diventare più problematico dei ricordi imprecisi stessi. Ogni tanto, anziché chiederti "E se fosse falso?", prova a chiederti:
"Mi è utile questo ricordo, questa convinzione, questa informazione?"
In psicologia si parla spesso di utilità più che di verità assoluta, perché la mente lavora per aiutarti a vivere, non per archiviare con precisione da computer. Infine, Sebastiano, la tua capacità di porti queste domande con lucidità e spirito critico è una grande risorsa. Coltivala, ma senza diventare prigioniero del bisogno di certezza totale — perché la memoria, come la vita, ha anche il suo lato misterioso, e va bene così. Resto a disposizione se vuoi approfondire o esplorare qualche aspetto specifico

Dott.ssa Antonella Bellanzon

 

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Ti ringrazio per la tua domanda, che è tanto profonda quanto assolutamente legittima. La memoria non funziona come una videocamera. Non registra tutto in modo oggettivo e preciso. È, piuttosto, ricostruttiva: ogni volta che ricordiamo qualcosa, il nostro cervello "ricostruisce" quell'informazione, e può inserirvi elementi nuovi, tralasciare altri, o persino modificarli in base al nostro stato emotivo, alle esperienze successive o alle informazioni che riceviamo. Quindi la tua domanda ha una risposta paradossalmente rassicurante: succede a tutti, e fa parte del normale funzionamento della mente. Anche se un ricordo fosse in parte falsato, quello che conta spesso è il significato che ha per te, il modo in cui ha contribuito a costruire la tua identità, i tuoi valori, i tuoi pensieri. Hai colto perfettamente il punto quando dici che cercare di verificare sempre la veridicità dei ricordi rischia di diventare un circolo vizioso. Questo tipo di bisogno di certezza può sfociare in meccanismi disfunzionali, in cui la persona sente l'urgenza di controllare o confermare continuamente qualcosa, pur sapendo razionalmente che non è possibile. La strategia più sana non è controllare tutto, ma accettare un certo grado di incertezza. La mente umana è imperfetta, ma è proprio questa imperfezione che ci rende creativi, flessibili e capaci di immaginare. Per cercare di vivere con questa consapevolezza può essere utile provare a stare sul quadro generale, non sui dettagli assoluti. Se un ricordo è coerente con la tua storia e la tua sensazione interiore, probabilmente ha un fondo di verità. Questo comporta accettare che la memoria sia soggettiva. È più importante ciò che il ricordo rappresenta per te, piuttosto che la sua assoluta fedeltà ai fatti. La verità assoluta sui nostri ricordi non è sempre raggiungibile — e non è neanche necessaria. Quello che conta è come quei ricordi ci guidano nel presente, come ci fanno sentire, e cosa ci insegnano. Coltiva la curiosità, ma anche la fiducia in te stesso. Se senti che il dubbio sta prendendo troppo spazio, non c’è nulla di male nel parlarne con un professionista, che potrà aiutarti a gestirlo senza che diventi opprimente.

Se hai bisogno, posso aiutarti a fare chiarezza. 

Dott.ssa Chiara Sberna

Dott.ssa Chiara Sberna

Milano

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Caro Sebastiano,

Ho letto con attenzione ciò che hai scelto di condividere con noi e da subito mi sono chiesta quanto valore  abbia per te ricercare ed ottenere l'assoluta verità di questa realtà passata. Non è certamente un dubbio che ricorre spesso, quindi sicuramente potrebbe essere un buon motivo per intraprendere un percorso insieme. Mi piacerebbe approfondire, infatti, tale richiesta, cercando di elaborare a monte il motivo che ti ha portato a dubitare poi concretamente dei tuoi ricordi.

Resto a disposizione per qualsiasi altro dubbio.

Un saluto,

Dott.ssa Alessandra Pace 

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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