Per amore mi sono trasferita da sei anni in un altra città

Vanessa

buon giorno, mi chiamo VANIA. sono una mamma ,di 27 anni ,con un bimbo di 2 anni. per amore mi sono trasferita da sei anni in un altra città e inizialmente stavo bene.. i miei familiari hanno sofferto per questa separazione, soprattutto mia madre, perchè per lei sarò sempre la piccola di casa. da tre anni sono iniziat i miei attacchi di ansia,fortunatamente riesco un pò di più a gestirli.. non voglio più stare male, mi prendo subito d'agitazione per qualsiasi cosa..consigliatemi voi

8 risposte degli esperti per questa domanda

bisogna sapere un po' di più per poterti dare un'opinione, forse sarebbe bene che tu ti rivolgessi ad uno specialista
Cara Vania, è abbastanza comune soffrire d'ansia, ansia che può diventare un problema perchè ti impedisce di fare la tua vita. Dicevo che è normale perchè a 21 anni, che sono effettivamente pochi, hai abbandonato la tua famiglia d'origine e in più ne hai creata una tua. A proposito hai un compagno? La normalità è che al momento tutto è una battaglia e in più doversi prendere cura di tua figlia non alleggerisce il peso. io ti consiglierei di fare subito una visita da uno psichiatra di modo che l'ansia scompaia grazie ad una farmacoterapia e quando ti sentirai pronta iniziare una psicoterapia. Bisogna infatti capire come una ragazza di 27 anni, indipendente, con un figlio, viene perseguitata dall'angoscia. Non è che ti senti in colpa per aver abbandonato i tuoi familiari e non ti senti degna di vivere una tua vita? mi dici subito infatti che tua madre non era soddisfatta di quello che la tua famiglia di origine ha vissuto come un abbandono e l'hanno fatto vivere così anche a te. Creati dei supporti: amici, fai delle cose con tuo figlio, se è il caso esci con gli amici e chissà che non incontri un ragazzo che ti piace. In altre parole combatti il vuoto emotivo e che l'angoscia lascia anche con il crearti una tua compagnia.
Gentile Vania, è possibile che non solo per tua madre tu sarai sempre la piccola di casa, ma che anche tu ti consideri tale. Ti sei prefissata, riuscendoci, tappe della vita importanti: una maternità, un trasferimento, ma nel contempo, provi un senso di colpa, per aver lasciato i tuoi, la base sicura. Prova a pensare che sei adulta e osserva quello che stai realizzando come persona autonoma che sta cercando di costruirsi il proprio cammino a prescindere dall'amore che prova per i suoi genitori. Sii orgogliosa dei risultati raggiunti e poniti nuovi obiettivi, come un lavoro, per esempio, e condividili all'interno del tuo nucleo familiare, quello stesso che tu hai costituito. Concediti però di tornare bambina, quando sei con i tuoi genitori. Lascia pure che ti coccolino, ma torna ad essere madre con tuo figlio, compagna con il tuo partner e donna con il mondo che ti circonda. Insomma sii tutto, non ingabbiarti in un ruolo pre-definito, perchè dentro di noi, c'è lo spazio per una moltitudine di ruoli. Distinti saluti
La prima cosa che mi colpisce della sua richiesta è che metta in risalto due aspetti importanti della sua vita ovvero il primo è sicuramente il suo trasferimento in un’altra città, ed il secondo è la nascita di sua figlia. Mi colpisce anche come involontariamente abbia messo l’accento su , come il trasferimento sia stato molto doloroso a causa di un forte legame con la sua famiglia. Sicuramente trasferimenti e nascite sono due eventi paranormativi importanti che creano delle crisi, badi bene la crisi non è sempre negativa, perché può essere un ottimo spunto per riflettere su alcuni aspetti della propria vita come ad esempio il rapporto con la propria famiglia e la propria capacità di avviare un processo di svincolo da questa e di individuazione. Non credo che i tre eventi siano scollegati tra loro, in fondo se ci pensa un forte legame crea ansia quando si sta per interrompere anche solo fisicamente causa un trasferimento, come non è da escludere che la difficoltà di adattarsi ad un posto nuovo si sia poi accentuata con la notizia di essere incinta in fondo se ci pensa la sua ansia è iniziata circa 3 anni fa pressappoco quando è rimasta incinta, credo che il sommarsi di tali eventi possano aver creato in lei un certo stress, il mio consiglio è quello di pensare a qualche colloquio con un terapeuta sistemico e di lavorare su i suoi legami famigliari dove molto probabilmente emergerà il bandolo della sua ansia.
Salve Vanessa, da quello che lei scrive, sembra che il suo malessere sia cominciato nel momento in cui lei è rimasta incinta. Dice di essersi trasferita per amore e che la sua famiglia d'origine ha sofferto per questa separazione, ma non parla di se e di come l'ha vissuta, l'unica cosa di cui lei parla è la presenza di questi attacchi d'ansia. Probabilmente questa separazione ha fatto soffrire anche lei, e in un momento come quello della crescita di un figlio si fa maggiormnte sentire. Se se la sente, può contattare uno psicoterapeuta delle sua zona per entrare maggiomente in contatto con questo malessere per iniziare a superarlo. Buon tutto,
Gent. Vania potrebbe essere che alla base della sua ansia ci sia proprio la separazione dalla famiglia d'origine e come questo distacco sia vissuto da lei e dalla famiglia, in particolare la madre, nei suoi confronti. Gli elementi della sua storia personale sono troppo pochi ma le consiglierei di rivolgersi da uno specialista psicologo per affrontare i suoi problemi con l'ausilio eventuale di farmaci specifici (questo lo valuterà il collega)per gestire meglio i suoi attacchi d'ansia. La saluto cordialmente e le faccio i miei migliori auguri.
Buongiorno Vania, immagino che Lei si sia trasferita per amore di Suo marito/compagno e credo che il rapporto con lui sia ancora valido!! Comunque la mia risposta é molto semplice: Lei dovrebbe cercare di capire la connessione tra la relazione affettiva/emotiva tra Lei Suo figlio di 2 anni e con Sua madre! Provo a spiegarmi meglio: Lei é madre di un bimbo di 2 aa. ma ancora per Sua madre (nonna del bimbo) é una "bambina"!! Questo potrebbe procurarLe qualche disorientamento affettivo/emotivo nella Sua evoluzione di madre e di donna. Di più non riesco a dirLe con i pochi elementi che Lei ha fornito. Comunque gli attacchi di panico o ansia vanno approfonditi con sedute di psicologia senza attendere che si cronicizzino!! La saluto cordialmente e Le faccio i migliori auguri.

Vania, lei ha riflettuto su che piega sta prendendo la sua vita?

I suoi attacchi d' ansia potrebbero manifestare un' assenza di interessi ed un vuoto che adesso non riesce a colmare. Cerchi in primis, di coltivare le sue vere passioni e cerchi, ogni tanto, di andare a trovare i suoi, che lei scrive, abitano lontano. In questo momento, è possibile manchi un equilibrio tra lei e le richieste esterne e certamente non può continuare a fare "braccio di ferro" con ciò che non dipende del tutto da lei. Un abbraccio

Dott.ssa Flavia La Gona

Dott.ssa Flavia La Gona

Catania

La Dott.ssa Flavia La Gona offre supporto psicologico anche online