Non faccio altro che pensare a quello che sono e a CHI SONO

Giulia

Buonasera, mi chiamo Giulia e ho 21 anni, vi scrivo perchè ultimamente mi faccio tante domande su me stessa. Sono una ragazza molto timida ma ultimamente sto cambiando alcuni aspetti positivi della mia personalità, altri invece rimangono ancora bloccati come la timidezza. Mi sento molto confusa riguardo alla mia personalità, a quello che sono. Molto spesso mi capita in un discorso fatto con i miei di non riuscire a dire le parole esatte e i miei reagiscono dicendo che non riesco a far capire quello che voglio dire, perche detto male, e che devo imparare a parlare, ma lo dicono in un modo che me lo fanno pesare e per questo quando capita mi sento spesso una demente e sento dentro di me un forte dolore, difficile da sopportare e mi ritrovo a piangere nella mia stanza, a pensare di essere sbagliata, che gli altri sono sempre più bravi di me, che sono piu intelligenti di me e che io rimango sempre nella mia ignoranza. Insomma mi sento diversa, anche per altri motivi. Per esempio mi capita di confrontarmi spesso con altre ragazze. Solitamente alle donne piace fare shopping, cosa che a me non piace fare. Osservo molto il modo di vestire e penso che tutte si vestono nello stesso modo, con perfezione e precisione ( vestiti firmati, borse di marca) e anche il modo di truccarsi ele capigliature mi sembrano tutte uguali e io invece mi sento diversa in questo come fossi un aliena, perchè non mi piace fare shopping, ne truccarmi. Una volta mi è capitato di fare una passeggiata con una mia amica e incontrando una nostra vecchia compagna di classe che non vedevamo da tanto tempo ed era molto sorpresa di vederci. Alla mia amica ha fatto molti apprezzamenti sul suo nuovo taglio di capelli e il suo trucco, le ha detto che stava molto bene, invece a me ha chiesto "Invece tu non cambi?"ed ero molto imbarazzata, la stessa emozione di abbattimento che ho provato con i miei, e allora non faccio altro che pensare a quello che sono e a CHI SONO. E mi sono resa conto che ho una bassa stima di autostima. Vorrei tanto che le persone mi apprezzino anche se non mi trucco e se non vesto come loro ma non lo fanno anche se non lo danno a vedere. Quindi ritornando al discorso del non trovare le parole, non so il motivo per cui succede questo, forse sono timida o non sono preparata bene culturalmente. Ho un disperato bisogno di ritrovare il mio io. Perciò chiedo come si fa a ritrovare il proprio io? Grazie, attendo risposte. Saluti Giulia

17 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Giulia, Dovrebbe formulare una domanda piu' chiara relativa a se stessa . Quando dice che vorrebbe che gli atri l'accettino senza trucco e' perché lei stessa non si piace ? Le ricordo che e' solo su noi stessi che possiamo lavorare e sviluppare cambiamenti e non sulle altre persone. Quando parla di bassa autostima e' molto generica cosa non la soddisfa di se stessa ?
Ciao Giulia, ti dico in completa onestà che trovare il proprio io è diventato sempre più difficile nella società piena di stimoli confusi e di immagini esteriori in cui viviamo. Per ritrovare il proprio io bisogna andare dentro se stessi e cercare il proprio centro nel silenzio delle immagini che noi possiamo ancora produrre, nella creatività personale, in un dialogo interiore che sia ricco di messaggi positivi per noi stessi, anche se i messaggi degli altri non lo sono. Fare tutto ciò non è affatto facile, e alla tua età può essere ancora più difficile, perché crescere in sé è difficile. Prendi in considerazione l'idea di fare qualche colloquio con una persona che si chiama "psicologo", ma che altro non è (o meglio dovrebbe essere) qualcuno che ha già affrontato tante cose nel suo percorso di crescita e che conosce dei modi personali e professionali per a aiutarti. Ti auguro di cuore un futuro in compagnia di te stessa e delle persone che ti amano per come sei.
Dott.ssa Marina Belleggia

Dott.ssa Marina Belleggia

Roma

La Dott.ssa Marina Belleggia offre supporto psicologico anche online

Cara Giulia, come hai detto tu il tuo problema è proprio quello di avere una bassa autostima, di pensare a te stessa sempre in rapporto agli altri come se tu ti dovessi definire sempre in base al giudizio degli altri. Quando ti guardi allo specchio ti vedi con i tuoi occhi o con quelli di qualcun altro? Cosa vedi allo specchio? ti piace? cosa potresti fare per piacerti di più? comincia da te Giulia, comincia da quelle piccole cose che di te ti piacciono e valorizzale, poi vedi dove potresti migliorarti per sentirti maggiormente a tuo agio con gli altri. Sei sufficientemente adulta da poterti permettere di ragionare con la tua testa: se credi che sia necessario essere uguale agli altri non potrai essere felice perche i loro gusti non ti corrispondono, se invece apprezzi quello che sei e lo valorizzi allora un taglio di capelli e un po' di trucco non faranno che farti sentire ancora più bella di quello che già sei.
Gentile Giulia, di solito omologarsi al gruppo serve proprio a “sentirsi parte di qualcosa” ed essere accettati, soprattutto nel periodo difficile di definizione della propria identità. Il risultato è che le persone rischiano di somigliarsi tutte. Poi man mano emergono le varie differenze e si comincia a strutturare una personalità più individuale. Sembra che, semplicemente, tu non sia rimasta coinvolta in tale meccanismo. Non c’è niente di male in questo. È comprensibile che vedendo intorno a te tutte persone simili ti venga da pensare che quella sia la giusta normalità e tu una sbagliata eccezione. Ma anche se a volte non è evidente, ogni persona è in realtà un insieme di complessità. E comunque essere diversa dagli altri non vuol dire essere da meno, anzi. Significa semplicemente fare un percorso diverso, che ti porti prima a comprendere le tue diversità e poi ad accettarle come parti di te. È bene perciò farti domande, se questo significa imparare a crescere e conoscersi meglio. E stai sicura che… non a tutte le donne piace fare shopping. Saluti
Gentile Giulia,è lodevole che lei senta la necessità di conoscersi profondamente e di migliorare, questo denota una maturità importante per la sua giovane età e forse, in parte, ciò la differenzia dalle coetanee con cui è amica. Deve anche tener presente che nonostante lei abbia 21 anni, la sua personalità è in crescita e i mutamenti la seguiranno sempre quindi la confusione che percepisce dentro di sè la ricondurrei alla sua sensibile esigenza di conoscersi e comprendersi per prima lei. Questo ultimo passaggio è quello che ci consente di farci apprezzare dagli altri perchè per primi ci stiamo apprezzando noi. Investa su se stessa e sui suoi punti di forza, non si preoccupi - in una prima fase - di farsi immediatamente accettare. Se sente che da sola non riesce ad approfondire, si conceda dei colloqui vis a vis con uno psicologo psicoterapeuta anche solo per improntare la sua strategia di crescita e miglioramento. Auguri!
Cara Giulia, hai identificato chiaramente che il tuo è un problema di autostima. L'autostima non è però un dato immodificabile, diventare adulti vuol dire fare un lungo percorso attraverso il quale in effetti ci interroghiamo su chi siamo e chi vogliamo essere. Sei molto giovane, alla tua età è normale interrogarsi, chiedersi se e perchè non si è esattamente uguali agli "altri". C'è chi non si pone il problema, o meglio lo risolve semplicemente adeguandosi, vestendosi, truccandosi, comportandosi come la maggioranza. Essere se stessi, fare scelte individuali è molto più difficile. Non mi dici molto di te, che lavoro fai, se sei economicamente indipendente, se hai un fidanzato.....Tutte queste cose aiutano molto a rinforzare la propria autostima. La timidezza è probabilmente una caratteristica temperamentale, ma si può lavorare dal punto di vista psicologico per attenuarla e anche accettarla come una qualità, piuttosto che un difetto. Ti faccio tanti auguri e ti sono vicina
Giulia alto il morale perché questa tua "diversità", ti potrà davvero portare tante soddisfazioni nella vita se tu vorrai coltivare la tua originalissima e profonda personalità. Leggendo la tua lettera, è come avessi letto la favola del "brutto anatroccolo" (la conosci vero?), stesse dinamiche, stessa indifferenza della gente, ai margini, il classico OUTSAIDER, tanta sofferenza e dubbi e sentirsi fuori dal contesto... Lo sai vero che il suddetto "brutto anatroccolo" era un Cigno Meraviglioso che aspettava il momento giusto per manifestarsi?... Ecco, lo stesso sei tu,cara! Ma abbi pazienza, devi passare questi travagli e lavorarci sopra intensamente. Deve diventare così: ogni delusione, ogni problema, ogni difficoltà, la stessa timidezza e la apparente difficoltà di esprimerti (dico apparente perchè posso constatare dalla lettera che ti esprimi bene e quindi sai esprimerti, ma è l'ansia che ti blocca!!!)..ecco tutte queste cose devono diventare per te stimoli a migliorarti. Se farai questo (e magari pure con l'aiuto di uno psicoterapeuta) tra non molto Splenderai... altro che look e pettinature,...beh, poi potrai fare anche look e pettinature, ma non sono quelle il punto...ascolta il suono di questa parola: SPLENDERAI... avrai qualcosa che possiederai sempre, una luce! Cara ti auguro tantissime cose belle. Stai col morale altissimo e se capita ancora una scena come quella che hai descritto tra amiche tu dentro di te.. ridi e pensa...al Cigno che sei!!!
Salve Giulia, riuscire a capire come siamo, non è semplice, spesso chiediamo agli altri conferma di ciò che siano, ma questo ci crea ulteriore confusione, perchè può capitare che noi agli altri mostriamo solo alcuni aspetti di noi e che questi non siano sempre autentici. La fase dell'adolescenza rappresenta un momento di forti cambiamenti anche perchè si cerca di trovare la propria identità, e probabilemnte lei sta in questa fase, se da sola non riesce a trovare una risposta ai suoi perchè, chieda l'aiuto di una psicoterapauta che potrebbe aiutarla sia a scoprire se stessa, che a migliorare la sua autostima. Se ha bisogno di ulteriori approfondimenti può scrivermi privatamente. Buon tutto,
Per ritrovare te stessa devi concentrarti su di te, lo dici anche tu nella tua lettera,sei tu la prima a criticarti, e questo traspare anhe all'esterno. Ti consiglio di cambiare modo di pensare e imparare a farti scivolare addosso il pensiero deglia altri. Inizia con il cambiare il modo di pensare.
Cara Giulia, mi hanno molto colpita le tue parole! Sebbene le informazioni che ci hai dato non sono molte quello che risalta è il senso di coerenza che hai nei confronti di te stessa. La mia impressione è che la confusione che generi mentre parli con i tuoi genitori sia un modo per non farti capire, per non farti conoscere, come a voler difendere quella sensibilità che forse temi gli altri non apprezzerebbero. Non mi pare una questione di preparazione culturale, manca forse il coraggio di far conoscere agli altri quello che pensi e quello che provi e che custodisci con cura tenendo gli altri a distanza, come se la confusione nel parlare fosse un modo per disorientarli, per creare un muro tra te gli altri.
Cara Giulia intanto complimenti per gli sforzi che stai facendo per cercare di migliorare alcuni aspetti di te! Parli molto della tua timidezza, probabilmente perché ti caratterizza da tanto tempo, hai mai pensato che forse ne potresti fare un punto di forza se proprio non riesci a scalfirla? Sai come si dice: se non puoi battere il tuo nemico, alleati con esso! Magari scopri che non solo la timidezza, ma anche altre caratteristiche tue hanno la possibilità di tornarti utili. Mi sembri una ragazza che si mette in discussione, questo ti permette di raccogliere informazioni sul tuo carattere. Trovare se stessi è una bella prova di responsabilità da parte tua, se vuoi, tienimi aggiornata. Buon lavoro.
Cara Giulia mi sembra di capire che oltre il problema della timidezzza tu hai un GRANDISSIMO BISOGNO di parlare di TE!! Dei tuoi desideri, dei tuoi sogni di 21enne, delle tue idee, della tua affettività, della tua emotività, dei tuoi valori e delle tue problematiche .. e di altro ancora!! Hai bisogno di esternare tutto ciò ma non riesci a trovare un adeguato interlocutore che sia capace di ascoltarti! Di stare in COMPLETO TUO ASCOLTO per poterti poi restituire il suo parere e darti la possibilità di confrontarti e di chiarirti con te stessa!! Questo tuo momento di disagio esistenziale non é raro alla tua età!! anzi è più frequente di quanto tu immagini e rappresenta un MOMENTO DI CRESCITA soprattutto interiore!! Ora tu poni una domanda: "come si fa a ritrovare il proprio 'Io'?". Ti rispondo che tu non lo devi ritrovare ma soltanto "SCOPRIRE", farlo venire alla luce, farlo "NASCERE"!! Per fare questo - essendo io una psicologa - ti consiglio di intraprendere un valido percorso di psicoterapia ma, nel tuo caso, potrebbe essere molto efficace anche poterti confidare e confrontare con una persona per te carismatica di cui ti fidi e che stimi. Ti faccio i miei auguri e ti saluto cordialmente.
La fatica di trovare se stessi è una fatica che dura tutta la vita, è una frase fatta, si, ma anche una delle verità della vita. Certo questo ha aspetti negativi ma anche molto positivi dipende da una quantità di questione questo, come li si affrontano, quando, in che maniera ..bisogna equipaggiarsi e sapersi equipaggiare. Mi sembra che sei schiacciata in molte aree della vita, da una parte i genitori molto pretenziosi e distaccati , che sembrano volere un “oggetto tutto compito, letterato e forbito e non so altro”..(almeno per ora:) ) e te “sembri non esserci” in questa loro richiesta, nel senso che loro vogliono determinate cose ma che li c’è Giulia loro figlia non gli sembra molto presente. Dall’altra hai le amiche o simili che per forma mentis imbevuta di tutti gli aspetti post-capitalistici un po’estremi soprattutto nelle conseguenze che hanno poi nella loro umanità nella loro emozionalità e socialità, ti fan sentire qualcosa di sbagliato o di senza valore o di non far parte di.” Il volere tanto che mi apprezzino” riguarda te cerca di portarlo dove è un tuo , scoprilo, e guarda anche se in questo volere tanto non c’è qlcosa che , forse, non serve o è mal riposto o falsamente creduto perché in realtà hai bisogno altro. Quindi non hai nulla che non va, ma per trovarti occorre credere molto in te quasi in modo semi egocentrico e provare a sentire quello che vuoi che senti e che ti piace, perché quello di cui mi parli mi sembra che non faccia parte tanto di te e soprattutto che non ti piace, e pian piano sudando ma senza sentire quel farsi annientare sulla carne scopri CHI SEI. I mondi possibili sono di più di quelli che sono definiti dagli atlanti, trovarli è direzione sforzo e lavoro. Questo è ciò che ti dico con risposta semifilosofica-romantica con all’interno delle possibilità psicologiche, se manca troppo la direzione uno psicoterapeuta competenze serve, di solito:).ciao
Cara Giulia, penso che, se a soli 21 anni ti stai facendo la domanda che hai inviato a questo sito, tu non abbia da invidiare nulla a nessuno. Semmai occorre verificare cosa ti interessa e cosa stai facendo per ampliare questi interessi, è possibile che se distogli la tua attenzione dagli latri e dai loro pensieri su di te (che per altro sono sempre i tuoi su te stessa) possa anche emergere un qche interesse particolare e creativo che parlerà della tua unicità. Non hai scritto nulla di tutti gli altri ambiti della tua vita e di altre relazioni, quindi si potrebbe dedurre che li vada un po' meglio. Le difficoltà che hai con i tuoi genitori possono essere dettate da molte ragioni: le aspettative che loro hanno per te, quelle che tu nutri per te stessa, le vostre diverse convinzioni su cosa sia importante, i vostri diversi valori. Alcune volte sono difficoltà che migliorano con la crescita, altre, occorre chiedere aiuto specialistico per diventare da crisalide a farfalla. tanti auguri per tutto
Cara Giulia, come racconta nella sua lettera questo è in periodo in cui lei stessa si sta mettendo in discussione. I cambiamenti non sono mai facili, richiedono tempo e sono faticosi perché comportano un forte investimento emotivo e dispendio di energie. Ma nulla è statico tutto è in continua evoluzione deve solo rispettare i suoi tempi e trovare il ritmo del suo passo. Non può camminare verso ciò che non desidera, o verso l’immagine che desiderano gli altri, ognuno ha le proprie attitudini e preferenze bisogna riconoscerle, come dire quando si fa shopping si acquista l’abito che ci fa sentire a nostro agio. Di certo gli altri hanno il loro ruolo e peso, ma forse più di cercare di essere come gli altri o come l’idea che crede gli altri hanno su lei, provi a stare comoda nei suoi abiti. La continua paura di non essere all’altezza la lascia ferma, così non fa né un passo in avanti e né indietro e la confusione cresce. Provi, anche se non è semplice, di riconoscersi il potere di cambiare se stessa facendo le scelte che sente più appropriate e di dare meno potere al giudizio altrui. In fondo come dice lei stessa vede tutte le persone uguali anche se sarebbe più adatto dire che gli altri riescono più facilmente a riconoscersi negli stessi schemi o standard, forse lei ha bisogno di differenziarsi che è anche un modo per essere riconosciuti.
Cara Giulia, nella società di oggi l'età dei 21 anni può rappresentare una frequente coda del periodo adolescenziale, nel quale si va definendo l'identità della persona, dove è tipico farsi molte domande e avere tante contraddizioni. Questi aspetti, uniti alle differenze tra gruppi diversi e tra adolescenti di ambienti culturali diversi offrono un'immagine simile a quella di un caleidoscopio che varia a seconda dell'illuminazione e del punto di vista di ciascun osservatore. Spesso la paura dell'ignoto può portare ad identificazioni collettive, con conseguente rischio di aggrapparsi a gruppi che diventano l'altra famiglia, l'altro padre, la madre alternativa come riferimento della propria identità anzichè focalizzarsi su un proprio centro che metterebbe a frutto le proprie doti, potenzialità e originalità facendo emergere la propria soggettività. A mio parere potrebbe essere importante focalizzarti sulle domande giuste: "da dove vengo?", "chi sono?", "dove sto andando?", cercando di trovare e fissare le tue coordinate, aprendo uno spazio di riflessione per concederti tempo, costruire la tua via, magari recuperando quanto di buono puoi aver perso lungo il cammino e come Pollicino della fiaba ritrovare la strada. Non voler vestirti come tutte le atre e truccarti, quindi non volerti uniformare ad un gruppo, non significa essere sbagliata, aliena o meno intelligente, ma rappresenta una via per esprimere la tua originalità, non scegliendo un "vestito collettivo" ma ritagliandoti addosso quello che ritieni sia giusto per te, per brillare di luce tua anzichè di luce riflessa. Il "bisogno disperato di trovare il tuo Io" non è così disperato se ti poni al centro di te stessa, se diventi soggetto attivo di scelte solo tue anzichè uniformarti alla massa! Cambiare atteggiamento potrebbe farti ritrovare la necessaria fiducia in te stessa per esprimere in modo adeguato quello che pensi, imparando ad esternare serenamente le tue emozioni ed i tuoi pensieri sia con i tuoi genitori che con chiunque altro. Quindi, Giulia, coraggio!
Salve Giulia, Mi ha molto colpito la tua domanda in quanto so che cosa sia la diversità, di qualunque genere essa sia. Se è vero che il periodo adolescenza sia da tempo passato a volte ci si accorge, anche a tarda età che essa non passa mai e si rinnova ogni volta che in situazioni sociali siamo “chiamati” a definirci e ad avere una propria identità/personalità. Non mi sembra ti manchino le capacità di autoesplorarti e di ascoltare quelle che sono le tue differenze dagli/le altre che facilmente trovano un proprio essere se stesse in modo come dire… convenzionale e al passo coi tempi… modaiole! Ma basta questo per sentirsi bene davvero? E’ la globalizzazione dell’essere tutte firmate o di condividere il comune senso della vita sociale piena di impegni estetici e di formalismi? Un ritrovare come cerchi te un proprio IO presuppone, e tu secondo me hai una buona predisposizione a migliorarti psicologicamente, un lavoro intrapsichico teso a definire ciò che voglio dal mondo compresi quali/e amici/che scegliere e frequentare. Altro aspetto che aiuta a definirsi e a centrare se stessi è trovare anche quel coraggio a esprimere e a confrontarsi con chi è diverso da sé, ad aprirsi e a mostrare quella che apparentemente ti può sembrare la tua scomoda diversità o inadeguatezza. Questo modo di dire chi sono anche confrontandosi con l’Altro da sé è un orientamento sia per un auto accettazione di ciò che siamo ora dandosi coì la possiblità di definire come vogliamo essere… crescere…. divertirsi… e condividere pienamente e con piacere gli aspetti sociali della vita, specie alla tua giovane età!. Spero tu abbia dei genitori o un ambiente sociale alternativo alle ragazze di cui accenni, con i quali poter esprimere il tuo attuale momento… se questo a volte è carente o per vari motivi assente immagino che scrivendo qui su questo sito tu abbia pensato anche ad una aiuto psicologico orientato maggiormente al benessere e al potenziamento della tua autostima e per questo non credo sia difficile trovare e provare qualche colloquio con un esperto della relazione d’aiuto! Ti ringrazio per avermi ricordato come ero e come e come ogni tanto anche con tutti i miei percorsi di crescita e le vari esperienze di vita a volte mi trovo proprio come te dover ridefinire il mio IO e a cercare adattamenti creativi all’ambiente mutevole di questa epoca e a scegliere le soluzioni migliori (social compreso) dove meglio nutrirmi psicologicamente e costruire nuove relazioni più gratificanti…. E la vita forse è questo continuo cambiamento/adattamento che in una parola spesso noi professionisti della psiche chiamiamo anima! Un saluto sincero.