Ciao, la mia situazione e' questa: ho un fratello di 18 anni che non mi considera affatto e mai siamo andati d accordo, mia madre e mio padre che, più gli parlo di risolvere i problemi in casa più se ne fregano e non mi ascoltano. Da sempre mio padre e iperprotettivo e vuole sempre sapere dove vado e con chi, altrimenti gli viene l ansia e comincia a telefonarmi spesso. Insomma: più cresco più lui ha paura di farmi maturare e crescere. Volevo cucinare da solo ma mentre provo a cucinare da solo mi interrompe dicendomi come devo fare, quando so benissimo come. All eta di 12 anni andai con la squadra di basket a Cesenatico e li stavo da solo con altri ragazzi, dove cucinavo e mi lavavo i vestiti da solo. Tornato a casa da quel giorno in poi non ho vissuto più la stessa vita che vivevo in quel camping in 7 giorni, da autonomo e con un alta autostima. Guarda: odio casa mia e i miei familiari, tanto da cadere in depressione e rabbia cronica anche perché la sera e anche il giorno mi isolano facendo ognuno qualcosa di diverso ed io non mi sento considerato, ho provato a parlargliene ma non gli importa. Ho un passaporto e non mi mandano da solo a nessun luogo, tranne in città con la bici, finalmente sto prendendo la patente ma non mi servirà visto che lui e molto iperprotettivo. Una cosa voglio sottolineare, entrambi creano problemi che non esistono e mi frenano quando prendo iniziative qualsiasi. Non ho un lavoro purtroppo e ci si mette pure il covid. Cosa posso fare secondo voi per riconquistare la mia vita autonoma e trascinarla in salvo dai miei che mi trattano come un ragazzino?