La mia infanzia non è stata troppo felice

teresa

Buongiorno, Avrei bisogno di un consiglio a riguardo la situazione che sto vivendo. Ho 42 anni sono felicemente sposata da 13 anni e ho 2 bimbi di 10 e 7 anni. Parto con una premessa perché credo che il nodo del problema sia proprio qui. La mia infanzia non è stata troppo felice....mia mamma è stata alcolizzata dai miei 5-6 anni circa ai miei 20.... papà stupendo che però lavorava tutto il giorno, avendo 4 figli e la moglie a casa.... I miei fratelli un po' più grandini uscivano spesso e vivevano poco la situazione familiare.... io ho preso in piena crescita l'esaurimento e l'alcolismo della mamma.... in più curavo la mia sorellina che aveva 8 anni meno di me; avevo paura a frequentare gli amici perché non volevo che mia mamma li conoscesse o si facesse vedere.... tutta una serie di cose che mi ha fatto crescere timida e molto molto insicura.... Mai un abbraccio o un “ti voglio bene“ da parte di mamma che era troppo presa dalle sue stupidate.... ovviamente trascurava la casa e noi figli sotto tutti i punti di vista... affetto, pranzi, cene e igiene... Siamo cresciuti da soli ma fortunatamente 4 bravi ragazzi svegli e lavoratori. Io mi sono sposata e fino a quando non ho avuto i miei bimbi il problema era messo come “sotto un Coperchio“ passatemi il termine.... dopo la nascita dei miei bimbi mi sono resa conto di quante cose mia mamma non avesse fatto x noi.... e quanto mi fossero mancate le sue attenzioni... x arrivare al problema sono sempre stata insicura... anche nei confronti di mio marito.... solo che andando avanti negli anni non riesco a controllare questa insicurezza e gelosia nei suoi confronti.... io credo che lui non mi tradirebbe mai ma a volte divento troppo curiosa e incalzante nei suoi confronti... gli chiedo dove ha mangiato, dove è stato perché è arrivato tardi e mi rendo conto che sto diventando “pesante“ e che lui capisce che ho paura di perderlo.... siamo insieme da 22 anni è possibile che io sia così insicura di me? Sono carina, sveglia, seguo miei bimbi sotto tutti i punti di vista e li adoro....possibile che stia assillando così mio marito quando non ce n'è davvero bisogno? È come se non riuscissi a trovare il meccanismo che mi permette di vivere serenamente ma al contrario la mia testa continua a pensare a lui è a quello che sta facendo.... senza considerare minimamente che io “valgo“!!! Aiutatemi x favore, sento che sto mettendo a dura prova il mio matrimonio!!!! Ho bisogno di consigli e perdonatemi se mi sono dilungata troppo!!! Teresa

10 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Teresa, mi complimento per la consapevolezza che ha di se', della sua storia e dell'origine di questa gelosia ed insicurezza. Sul piano adulto lei e' cresciuta, diventando una donna sicura e capace, dentro di lei c'è, però', ancora una bambina trascurata e deprivata del quale prendersi cura ed ha ancora tanto bisogno di attenzioni. Le consiglio un percorso di terapia per aiutare questa bambina a crescere ed elaborare le difficili esperienze che ha vissuto. Le consiglio l'emdr, uno strumento molto efficace per lavorare sui ricordi traumatici e ristrutturati. Se vuole ricevo a Milano, mi contatti pure per un primo colloquio conoscitivo. Un caro saluto 

Buon giorno Teresa.

Sicuramente dal suo racconto emerge molta sofferenza, insicurezza, forse un po' poca autostima? Sta cercando in ogni modo di convincersi del suo valore senza crederci davvero. Invece lei vale, è brava, riesce a portare avanti tutto egregiamente, deve solo convincersene un po' di più. La sua storia famigliare sicuramente non l'ha aiutata, ma piuttosto che guardare al passato è giusto analizzare il presente per godersi il futuro! Io ricevo a Melegnano, siamo molto vicine. Se le va possiamo parlarne insieme di persona e vedere di far fiori questo meraviglioso bocciolo in attesa.

Buona giornata.

Dott.ssa Monica Pirola

Dott.ssa Monica Pirola

Milano

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Buongiorno Teresa, la sua storia è molto complessa e credo abbia molti vissuti da raccontare. Lei sente di non aver vissuto una infanzia felice ed proprio qui che individua l'origine della sua attuale difficoltà. È difficile dire ora se esista un filo che unisca questi due momenti della sua vita, l'infanzia e la relazione attuale con suo marito,...penso, e mi colpisce molto, il tema del valore personale che lei espone. Sembra che il suo timore sia, in qualche modo, collegato al "disvalore" che percepisce. 

Cara Teresa, mi sembra che lei veda molto chiaramente il suo problema e anche le possibili connessioni con le sofferenze legate alla sua storia personale.  Si potrebbe dire che la sua insicurezza sia collegata al sentimento e all'idea di non valere abbastanza, perchè mamma non le manifestava amore e attenzioni. Questo è diventato parte della sua identità adulta. Purtroppo però non è sufficiente nominare o definire il problema, per risolverlo ci vuole ben più di un consiglio, è necessario un lavoro attento e profondo che possa pian piano scalzare quell'immagine che ormai si è consolidata e ora le dà problemi con suo marito. Lo dice lei stessa: si tratta di un meccanismo che la costringe a pensare continuamente a cosa fa suo marito. Questo automatismo anche se criticato correttamente da lei, non si lascia eliminare con la sola logica. I meccanismi della psiche sono potenti e non si lasciano eliminare facilmente. A volte serve un aiuto esterno per imparare a vedere come uscirne e come riacquistare fiducia e libertà dal problema che ci assilla. Le consiglio di rivolgersi a una psicologa di un servizio pubblico della sua zona: un Consultorio familiare o un Centro psico-sociale. Se non dovesse trovare risposta può anche scrivermi nuovamente per fissare un colloquio. Ricevo a Milano.

Un caro saluto e... non si perda d'animo. il suo è un problema che si può risolvere.

Dott.ssa Maria Giuliana Rasi

Dott.ssa Maria Giuliana Rasi

Torino

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Buongiorno Teresa,

il problema sembra essere proprio lì dove lei lo ha individuato: "non riuscissi a trovare il meccanismo che mi permette di vivere serenamente". Lasci il passato dove sta, accetti l'esperienza della sua infanzia in quanto tale, lasci che la sua attenzione ricada nel "momento presente", sulla sua famiglia, sui suoi figli e su suo marito. Permetta al suo passato di farle fare un passo avanti.

Cordialità

Lei ha già fatto un collegamento importante parlando di sua mamma rispetto alla insicurezza attuale e potrebbe stare meglio con l aiuto di uno psicologo psicoterapeuta familiare dato che da soli è complicato. Suo padre è stato un punto saldo ma forse inconsciamente si aspettava che lui la “salvasse“ invece di lavorare sempre e questo potrebbe riflettersi nel dubbio che suo marito la tradisca, insieme all'angoscia da abbandono “ereditata“. Parlare e rielaborare questi vissuti,in chiave trigenerazionale, la solleverà. Auguri

Cara Teresa,

l'esperienza che hai vissuto sicuramente ha segnato il tuo stile relazionale, la fiducia in te, negli altri e anche il conseguente bisogno di controllo. 
Una madre alcolizzata, un padre assente, fratelli maggiori che si defilavano (giustamente) costituiscono un ambiente molto insicuro, buio, di non protezione e non amore. Devi aver vissuto molte emozioni insieme: paura, rabbia, vergogna e tanta solitudine.
Il controllo costituisce spesso una reazione ed un meccanismo difensivo nei confronti di tutto questo. Un meccanismo che ti ha aiutato a sopravvivere in tutti quegli anni e deve essere ringraziato.
Non di meno oggi non serve più ed è necessario lasciarlo andare. La gelosia e possessività nei confronti di tuo marito deriva da questo bisogno di avere tutto sott'occhio e di poterlo gestire, sapendo dove ha pranzato, perchè è arrivato tardi, ecc.
E' arrivato il momento che ri-centri l'attenzione su te, a scapito dell'esterno, comincia a riempire i tuoi vuoti, a darti ciò che ti è mancato, a trovare piccoli gesti che ti facciano sentire amata da te stessa. Tuo marito non ti è fedele solo perchè lo controlli, al contrario! 
In ogni caso, non è vivendo guardando e controllando lui che potrai sentirti al sicuro!
Credo che sia necessario un pò di lavoro su te e su quei temi dell'infanzia rimasti inesplorati. Immagino che vi siano molte emozioni sotto controllo, che forse avrebbero bisogno di essere reintegrate nella giusta misura all'interno del tuo mondo interno!
Fidati di te, vedrai che riuscirai piano piano a trovare la tua stabilità e la tua forza.
Sei stata molto brava ad aver creato una splendida famiglia, questo è il segno della tua forza e determinazione.
 
Un grande in bocca al lupo Teresa.

Buongiorno Teresa, La sua storia di vita è ritornata prepotentemente a galla con la nascita dei figli. È un ingombro di dolore che ostacola la sua vita attuale. La base insicura sulla quale poggia la bambina che lei è stata ripropone un modello di soffrena affettiva; è come se lei chiedesse: “mi vuoi bene? Posso fidarmi?“e la mamma ineriorizzata e proiettata sulla figura del marito non desse mai conferme. Le consiglio di prendersi cura di sé attraverso una psicoterapia. Cordialmente, Dottori. 

Gentile Teresa, 

lei non ha bisogno di consigli che sono la cosa che funziona di meno in psicoterapia, ma se le cose stanno come dice, di rafforzare anche la  sua autostima e ciò non si fa con dei consigli, ma parlando e sperimentando sul problema con l'aiuto di uno psicoterapeuta.

Per quanto riguarda la gelosia eccessiva poi, sicuramente si può migliorare molto, ma sarebbe opportuno che prima lo psicologo la o vi conoscesse meglio, in particolare verificasse se si può agire migliorando in generale la comunicazione tra voi, in modo da applicare le strategie più opportune.

Con la terapia breve si possono ottenere ottimi risultati in poche sedute, anche se l'autostima in genere richiede più tempo di altri problemi.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Buongiorno Teresa, come Lei ha ben intuito è soprattutto dal rapporto con la madre nei primi  anni di vita che si costruisce la sicurezza interiore.

Facendo l'esperenzia di un attaccamento sicuro e amoroso il bambino cresce fiducioso verso se stesso e l'ambiente.

Con una mamma alcolista il bambino fa l'esperienza di un attaccamento disorganizzato, cioè il mondo è imprevedibile e non esistono punti di riferimento, quindi il bambino cresce senza aver  sviluppato la sicurezza interiore e cerca costantemente le risposte e l'appoggio di cui necessità negli altri.

Diventare madre è un evento che ha roiportato alla luce il trauma facendola ripiombare nelle sensazioni della bambina sola e spaventata.

Sarebbe molto importante per lei analizzare il trauma per rivederlo da adulta e potersene liberare.

Se vuole sono a disposizione per un colloquio gratuito di approfondimento.

Cordiali Saluti