Da luglio ha cambiato atteggiamento diventando insistente e un po' aggressivo

Jessica

Buongiorno, avrei bisogno di un consiglio per poter aiutare un mio famigliare. Mio FRatello ha 44 anni e da piccolo ha avuto l'idrocefalea che lo ha reso handicappato. Fino ad oggi ha avuto un'indole mite e tranquilla. Da Luglio purtroppo ha cambiato atteggiamento diventando insistente, un po' aggressivo e con delle fissazioni. Vorrei sapere a quale genere di psicologo mi devo rivolgere e se ce ne sono in provincia di Rimini. Grazie

14 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Jessica, è difficile risponderle avendo così poche informazioni su suo fratello, sulla sua storia clinica e personale pregressa. Il problema però sembra di ordine medico, o comunque di certo va ad inserirsi in un quadro clinico particolare. La inviterei quindi a portare suo fratello prima di tutto da medico che conosce bene la sua situazione (medico di base o specialista), e che quindi può valutare più accuratamente il motivo e l'entità del cambiamento che lei ha notato in lui. In questo caso, infatti, lo psicologo potrebbe non essere la figura professionale più adatta alle sue condizioni, o comunque ritengo che ci sia bisogno prima di tutto di un'attenta valutazione da parte di un medico. Come ultimo suggerimento le direi di non far passare troppo tempo, in modo che si possa intervenire tempestivamente affinché la situazione non peggiori.
Salve, sinceramente non saprei dirle se l'aggressività sia correlata con l'idrocefalea e se vada quindi trattata a livello medico in questo senso o se sia un fatto più psicologico, che richieda quindi un supporto psicoterapico. L'aggressività è comunque un comportamento positivo, indica autoaffermazione, non va represso, non bisogna averne paura, ma bisogna ascoltarla e trovare i giusti canali. Se devo consigliarLe qualcuno, avendo fatto Psicosintesi, le direi di cercare qualcuno che ha fatto la mia stessa scuola, ma si basi anche molto sulla sua diretta esperienza. Grazie, un caro saluto.
Cara Jessica, premesso che è opportuno che tuo fratello sia seguito da un Neurologo e che faccia gli accertamenti diagnostici che escludano qualsiasi motivo medico che possa aver causato questa improvvisa aggressività che tu descrivi, può essere certamente utile anche un percorso di psicoterapia che lo aiuti a gestire e tollerare meglio le emozioni. La terapia Cognitivo Comportamentale (CBT), è molto efficace per questo tipo di istanza terapeutica. In particolare, attraverso strategie e tecniche cognitivo comportamentali, aiuta il paziente a riconoscere le emozioni e a “maneggiarle” meglio migliorando il rapporto con gli altri e ovviamente il benessere personale. Inoltre una visita di valutazione di un collega psicoterapeuta della tua città, potrà valutare i possibili interventi adeguati alla situazione clinica di tuo fratello che sicuramente soffre per il suo handicap, ed è probabile che sia utile un lavoro sull'accettazione della sua malattia. Gli interventi però dipendono molto da quanto riesce a lavorare sulla sua sofferenza. Chiedi anche al tuo medico di base cosa ne pensa e guarda in Rete, nei siti professionali, per esempio quelli delle scuole di specializzazione in psicoterapia, in cosa consiste il percorso, che normalmente è di breve/media durata, e le tecniche della CBT.
Salve Jessica, la migliore combinazione sarebbe un neuropsicologo che collabora con un neurologo, in modo che possano aggiornare il quadro clinico che presenta ultimamente suo fratello e dare alla vostra famiglia gli opportuni suggerimenti. In bocca al lupo.
Cara Jessica, se suo fratello, data la malattia, è già seguito dai servizi può chiedere a loro di indirizzarla a qualche specialista interno. Altrimenti, dato che il primo intervento nel suo caso è di ordine valutativo (bisogna capire il motivo del cambiamento), qualsiasi psicologo accreditato che può trovare anche via internet è adatto; eventualmente sarà lui ad indirizzarla successivamente verso altri professionisti. Cordiali saluti.
Cara Jessica, credo che per suo fratello sia necessaria una visita neurologica e una valutazione dell'evoluzione della sua sindrome. Provi a ricordare gli eventi che hanno accompagnato questo cambio per riferirli al medico. In seguito a questa visita (presso le strutture sanitarie che il suo medico di base saprà o dove p già in cura) che accerti le condizioni mediche può proporre a suo fratello un percorso per comprendere ed accettare cambiamenti legati al decorso della malattia. Per quanto attiene a lei è opportuno che sappia che negli ultimi tempi sono diffusi dei percorsi di sostegno per i familiari e i caregivers. Può contattare la asl che di solito conosce e coordina associazioni e iniziative territoriali. Spero le sia stato d'aiuto. A risentirci.
Le consiglio di rivlgersi direttamente al Centro di Salute Mentale della ASL di Rimini. Cordialmente
Buongiorno, Le potrei suggerire di consultare un neuropsichiatra in zona magari rivolgendosi a qualche Primario di Neuropsichiaria presente in struttura pubblica (ASL o Ospedale). Uno specialista del settore, certamente, le fornirà le giuste indicazioni per portare uno stato di calma in Suo fratello. Cordialità P.S. Se non trova nessuno si rivolga all'Ordine dei Medici e chieda qualche nominativo di specialista in Neuropsichiatria
Dott.ssa Maura Livoli

Dott.ssa Maura Livoli

Roma

La Dott.ssa Maura Livoli offre supporto psicologico anche online

Salve, le consiglio di rivolgersi prima ad un Neurologo o ad uno Psichiatra e poi eventualmente ad uno psicoterapeuta.
Jessica ritengo che attualmente é bene che Suo fratello faccia una visita da un neuropsichiatra che dovrà determinare se é avvenuta un'evoluzione nella sindrome di idrocefalia. Dopo la diagnosi clinico/fisica, lo stesso neuropsichiatra dovrà precisare se é opportuna una terapia psicologica e se - nel contempo - anche un approccio farmacologico. Per passare la visita dal neuropsichiatra può farsi fare la richiesta dal Medico di Base (medico curante) per rivolgersi alla Sua ASL del Territorio di appartenenza. La saluto con cordialità.
Ovviamente il cambiamento di comportamento di suo fratello potrebbe essere dovuto a tanti fattori, per questo è necessario valutare bene se ci sono stati dei cambiamenti importanti(interni al sistema familiare o all'ambiente esterno) dal mese di luglio ad oggi che potrebbero avere scosso suo fratello o se la causa della sua aggressività e come le chiama lei delle sue fissazioni siano da ricercare in altri ambiti.
Cara Jessica, immagino che il cambiamento repentino di suo fratello vi abbia lasciato spiazzati, soprattutto perchè lo avete sempre conosciuto, come dice lei, con un'indole mite, una persona affabile. Ho lavorato in Regno Unito e continuo al momento a seguire pazienti con disabilità sia cognitiva che fisica. I cambiamenti, in particolare quelli così immediati possono essere anche il risultato di disagi emotivi che vengono manifestati principalemente, soprattutto nei casi di una persona disabile, a livello comportamentale con aggressività oppure fissazioni. Io ricevo a Riccione e Cesena e sarei disponibile ad un primo colloquio per avere una visione completa delle difficoltà da lei descritte e poter fare un assessment che mi permetta di attuare il miglior piano di intervento. Un caro saluto,
salve signora le consiglio di rivolgersi al suo medico di famiglia che potrà indirizzarla al servizio di salute mentale di appartenenza cosi da fissare un colloquio con lo psicologo e iniziare a capire cosa sta succedendo. Il collega valutando la situazione potrà in tal caso decidere sul da farsi. cordiali saluti
Cara Jessica Penso che forse dovresti rivolgerti ad un neuropsichiatra o psichiatra ritengo che tuo fratello debba essere aiutato farmacologicamente.
 MariaEmiliaClaudia Bernabeo

MariaEmiliaClaudia Bernabeo

Roma

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