Sono sotto stress e molto spesso penso al suicidio

Federica

Ho 21 anni e per me questo è un periodo un po' strano.. Diciamo che tutto è iniziato quest'estate, alla fine della sessione d'esami estiva. non avevo voglia di uscire, di sentire nessuno..volevo stare sola, per fatti miei, senza che nessuno mi disturbasse. Ma non sapevo i motivi di questo mio comportamento.. All'inizio dicevo stanchezza per un intero inverno passato a studiare.. Non so se illudevo me stessa dicendo cosi.. Ma penso che la stanchezza prima o poi ti passa.. E io invece come ero a luglio lo sono ora anzi peggio addirittura.. Perché almeno a luglio volevo andare al mare, ogni tanto mi andava di uscire.. A fine estate invece apatia totale.. Ho allontanato molte mie aniche da me per questo motivo.. Sembrava mi fossi ripresa un minimo dopo gli esami di settembre ma ogni volta che mi propongo di reagire e cercare di essere più forte succede qualcosa che mi fa crollare il mondo addosso di nuovo.. Sono fidanzata e nell'ultimo periodo ho litigato spesso con il mio fidanzato perché sembra che non ci capiamo.. Quando litigo con lui mi capita una cosa molto strana... Io è come se mi trasformo e divento un'altra persona.. Cioè nel momento in cui litighiamo gliene dico di tutti i colori, faccio scenate assurde.. Appena mi calmo è come se nulla fosse successo, mi dimentico di tutto e sono normalissima. Ovviamente io, essendomi "dimenticata" di tutto, vorrei fare pace subito, mentre lui, "scioccato" di tutte le mie scenate no.. E ci resto male di questo.. Questo mio comportamento credo che non sia normale, anche perche io mi reputo incapace di intendere e di volere in quei momenti.. È una malattia questa? Si può curare? Tornando al discorso di prima, in quest'ultimo periodo sono di nuovo apatica, ogni volta che vorrei fare una cosa non si può fare e ci resto male, piango per le cose più futili che esistono.. Sono sotto stress per lo studio (studio giurisprudenza e adesso entro al 3 anno.. Ho odiato profondamente diritto privato e credo che sia anche questo uno dei motivi per cui sono adesso a questo punto) perche non riesco a rendere quanto vorrei... E molto spesso penso al suicidio.. Ci ho pure provato ma ho paura.. E questa paura ogni volta mi blocca.. Credo che non Sia normale a 21 anni pensare spesso a suicidarsi.. É una forma di depressione questa? Dovrei farmi curare?

41 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Federica, la situazione che descrive mi sembra legata ad un forte disagio emotivo, caratterizzato da tratti depressivi e forse anche ansiosi. Le consiglierei però di non soffermarsi troppo a cercare una diagnosi, o un "etichettamento" delle sue difficoltà. E'giusto che si interroghi su ciò che le sta accadendo, ma penso sia opportuno per lei darsi un tempo per esplorare meglio i suoi vissuti, la loro storia ed il loro significato. Le suggerirei di incontrare uno psicoterapeuta che l'aiuti in questo percorso.
Salve Federica, ritengo che solo avere il pensiero e persino tentare di mettere in atto un suicidio, non sia assolutamente un fatto da sottovalutare. E' vero l'adolescenza è un periodo molto particolare, ma non significa che tutti abbiano dei pensieri rispetto all'ipotesi di suicidarsi. Penso che lei dovrebbe chiedere aiuto a un esperto, con cui possa analizzare meglio l'origine di questi pensieri, imparare a conoscersi e trovare un modo per star meglio meglio. Buon tutto,
Gentile Federica, comprendo quello che ti sta succedendo e le tue parole mi sembrano una richiesta di aiuto. Io credo che sia importante poter stare bene con noi stessi e con chi ci circonda, solo così possiamo scoprire la voglia di ricerche positive, altrimenti l’apatia diventa l’unica nostra compagna e, purtroppo, la peggior nemica. Sai, può essere che passi senza l’aiuto di nessuno, ma non sono in grado di dirti tempi e modi; ho invece, la certezza che se ti farai accompagnare in questo percorso da un esperto, in poco tempo potrai tornare ad avere la voglia e il desiderio di scoprire ciò che la vita ti riserva. Sei giovane, in poco devi poter cambiare occhi. Io opero in Emilia Romagna, non posso aiutarti a distanza. Ti consiglio un mio collega della tua zona che sono certa potrà darti l’aiuto che richiedi. Ti lascio i suoi riferimenti. Dr Nicola Patanè: 3805057623. Puoi dire che sono stata io a fornirti i riferimenti. Ti auguro il meglio e ricordati che siamo noi gli artefici del nostro futuro.
Cara Federica, tutti i sintomi che descrivi mi portano a pensare che tu stia soffrendo per una depressione probabilmente provocata dallo stress. Ti consiglio vivamente di contattare uno psicoterapeuta che saprà seguirti e consigliarti eventualmente anche una cura medica. Anche i rapporti strani col tuo fidanzato dipendono da un'irritabilità tipica della depressione. Non preoccuparti perchè se decidi di curarti seriamente potrai guarire e tornare quella di prima, se non addirittura migliore.
Buonasera Federica. Leggendo la sua mail mi viene vivamente di consigliarle, da un punto di vista etico e professionale visto che parla di suicidio, di rivolgersi ad uno psicotetapeuta per un percorso di sostegno e ad uno psichiatra per una consulenza per un'eventuale terapia farmacologica, se questi lo riterra'opportuno: solo una consulenza approfondita, sia psicologica che psichiatrica, puo' chiarire di che diagnosi si tratta. Cordialmente
Ciao Federica, si molto probabilmente sei in una fase depressiva che quindi ti porta a non aver voglia di fare niente, forse dovuta allo stress dello studio o forse per altri eventi scatenanti. Io ti suggerisco però di farti aiutare da uno psicologo per cercare di affrontare il problema poichè il fatto che tu pensi spesso al suicidio e abbia anche provato a concretizzarlo, mi indica che la tua situazione è piuttosto seria. Vedrai che grazie all'aiuto di un esperto tornerai a vivere serenamente e non avrai più brutti pensieri. In bocca al lupo.
Cara Federica, (ti do del tu data la tua tenera età) quel senso di apatia e di stanchezza che accusi da tempo ha certamente un significato legato alla tua storia personale e molto probabilmente a qualche episodio/avvenimento che in qualche modo ti ha segnato e che manifesti in questo modo. A volte le cause possono sfuggire alla nostra consapevolezza, motivo per cui va cercato un significato affinchè il tuo disagio acquisti un senso e venga ridimensionato affinchè il tuo sentirti in questo modo non si cronicizzi e può portare anche ad uno stato depressivo. E' necessario che tu prenda a cuore il tuo benessere e inizi un percorso di psicoterapia e di sostegno, lì dove una guida esterna ed obiettiva può essere un modo attraverso il quale prenderti cura di te stessa per poi relazionarti con gli altri in un modo più costruttivo invece che distruttivo. Puoi rivolgerti ad un csm della tua zona chiedendo un consulto oppure privatamente. Se vuoi ho un contatto di una collega che è delle tue parti. Fammi sapere. Tanti auguri!
Gentile signora federica, quanto riferisce può faree riferimento a varie cause quindi varie possono essere le diagnosi e le conseguenti cure. La prima cosa consigliabile è fare una completa valutazione clinica presso lo studio di un capace terapeuta (anche con utilizzo di tesyt psicodiagnostici, se necessario) la valutazione piorterà ad una diagnosi che avrà una sua prognosi e cura mirata.
Cara Federica, è normale sentirsi tristi e avviliti di fronte alle avversità della vita, litigi, esami difficili da sostenere, ma l'idea del suicidio è una cosa alla quale va prestata attenzione. Potresti essere depressa e ti invito a chiedere la consulenza di uno specialista. La depressione è una malattia e in quanto tale può e deve essere curata. Una psicoterapia potrebbe aiutarti a capire le origini della tua tristezza e dei tuoi scatti d'ira, nonché fornirti le linee guida per gestirli. In bocca al lupo
Cara Federica, di certo quello che stai attraversando è un periodo di forte crisi, probabilmente scatenato da alcuni fattori specifici, come il tuo esame di diritto, che però non hanno fatto altro che portare alla luce una situazione latente. Generalmente queste crisi non sono mai determinate da un unico fattore, ma piuttosto da un accumulo di fattori stressanti che nel momento più delicato ci fanno scoppiare. Ciò che deve farci preoccupare è il livello di gravità di queste crisi: se tu stessa ti accorgi che durante la crisi diventi un’altra persona e credi di perdere il contatto con la realtà, allora sarebbe meglio approfondire con uno specialista la situazione, vedere le cause del tuo stato d’animo e affondarle direttamente. Considera che in questi casi i sintomi non sono altro che dei “messaggeri” del vero disagio. Mi spiego meglio: è possibile che i momenti di crisi non siano dettati da ciò che si verifica in quel momento, ma da un disagio più profondo trascinato da più tempo che, proprio perché mai affrontato, porta a scoppiare. Il consiglio che mi sento di darti è, data la serietà dei tuoi pensieri, di parlarne personalmente con uno psicologo in modo da cominciare un percorso di approfondimento e comprensione dei sintomi. E’ questo il momento opportuno, visto che tu stessa ti rendi conto di vivere un momento difficile. Inoltre, è l’unico modo per ricominciare a riprenderti la tua vita che alla tua età è tutta da vivere e non da trascurare. Non esitare a farti sentire se è il caso. Spero di esserti stata utile. Un caro saluto.
Salve Federica, è normale passare dei periodi di stanchezza o scontentezza verso la nostra vita, ma forse, secondo quello che racconta, la situazione le sta sfuggendo di mano, non solo produce pensieri cupi per la sua vita, ma addirittura ritiene che in certi momenti non è capace di intendere e di volere. Prima di pensare di sé se è malata, cerchi di capire quanto a lungo può sopportare tanta sofferenza, e quanto tutto questo lentamente le toglie la voglia di vivere e rende difficile anche i rapporti con le persone care. Essere dei buoni interlocutori di se stessi aiuta sempre, si interroghi sulle difficoltà che sta affrontando, ciò la aiuterà a prendere una decisione per stare meglio. Distinti saluti.
Ciao Federica, ho letto con attenzione la sua e-mail. Credo che la cosa più importante ed utile da fare sia una: pensare ad un percorso psicologico con un o una collega delle sue parti. Per qualsiasi necessità, resto a disposizione.
Ciao, ho letto attentamente la tua richiesta (ti do del "tu"perché sei molto giovane) e la cosa che mi sento di consigliarti sin da subito e' quella di rivolgerti ad uno psicologo/a. Hai sicuramente bisogno di qualcuno che ti aiuti a superare questo momento difficile, sei giovane ed hai tutta una vita davanti. Rivolgiti all asl del tuo territorio e chiedi un colloquio psicologico, sara' poi il professionista a darti le dovute indicazioni. E' normale avere bisogno di aiuto, non sempre possiamo farcela da soli...
credo si tratti di depressione, cioè carenza di energia mentale e fisica, con pianti e idee suicide. devi certamente farti aiutare anche perchè da sola è difficile uscirne! fai un percorso di psicoterapia cosi da poter continuare a fare le tue attività quotidiane.
Dott.ssa Giorgia Federici

Dott.ssa Giorgia Federici

Bologna

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Gentile Federica, Le rispondo in modo sintetico. Sta probabilmente entrando in uno stato depressivo e sarebbe opportuno che si rivolgesse ad uno psicoterapeuta. E' molto probabile che dentro di Lei ci sono problematiche antiche e profonde che andrebbero viste ed elaborate da un addetto ai lavori. Ogni vita deve essere sempre vissuta, con tutte le difficoltà ed i sensi di vuoto che ci possono essere perchè "vivere è l'unica grande esperienza" che tutti noi abbiamo. Pensare al suicidio, significa volersi nascondere e questo non è giusto, soprattutto a 20 anni. Auguri !
Dott.ssa Maura Livoli

Dott.ssa Maura Livoli

Roma

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ciao federica, perchè non riferisci ciò che mi hai raccontato a qualche psicologo della tua città? puoi andare in un consultorio li la consulenza è gratuita, sicuramente ti potranno aiutare
Federica a 21 anni si possono passare dei periodi depressivi ma in te mi sembra che ci siano anche altre problematiche che dovresti far 'affiorare' a livello razionale. Ti consiglio senza indugiare ulteriormente di consultare uno psicologo/a e sentire il suo parere sul percorso da fare insieme. Questi periodi si superano e si risolvono ma c'è bisogno di essre aiutati. Auguri e a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Buonasera Federica, innanzitutto le faccio i complimenti per aver avuto il coraggio di esternare questo suo disagio, descrivendolo e chiedendo chiarimenti a riguardo. Non è facile chiedere aiuto, non è da tutti e questo mi fa capire di avere a che fare con una donna molto coraggiosa! Direi che già questo è un buon punto di partenza. Lei è giovanissima e da quanto mi scrive, mi sembra di capire che sta attraversando un momento molto difficile e stressante. Comprendo molto bene, che l’università comporta periodi molto stressanti e certamente ci si può trovare alla fine di una sessione a dover fare i conti con stanchezza fisica e mentale. Lo stress spesso e volentieri non è nostro amico e così dopo un periodo molto intenso, come quello di esami, il fisico e la mente hanno bisogno dei loro “tempi” per poter riprendersi totalmente e proprio per assicurare la giusta ripresa bisogna rispettare quei tempi. Questi tempi ovviamente sono soggettivi, cambiano di persona in persona! Da quello che leggo, però, mi sembra di capire che lei si sia chiusa in se stessa, isolandosi anche dalle amiche e non riuscendo più a trovare la forza in se stessa per affrontare nuove sfide. A mio parere questo può capitare, quando si perde un po’ la propria “bussola”, il proprio “nord”, quando forse si inizia a riflettere sul proprio futuro, sulle proprie scelte, su ciò che si vuole e non si vuole, sul proprio percorso di vita e sugli obiettivi da raggiungere. Se fosse venuta a studio da me, sarei stata curiosa di ascoltare da lei, quelle che lei considera le sue risorse, le sue potenzialità, le sue qualità positive e perché no anche quelle negative. Spesso commettiamo l’errore di pensare che in noi debbano esistere solo aspetti positivi. Dobbiamo pensare invece che ogni persona è fatta di tante cose, positive e negative, e che bisogna imparare a convivere con tutti questi aspetti. Un’altra cosa che avrei approfondito con lei riguarda la scelta dell’università e le aspettative che lei ha riposto in tale scelta. In questa sede e in generale, non mi piace fare “diagnosi”, la inviterei, quindi, a riflettere sul percorso che lei finora ha fatto, perché non possiamo negare che lei lo abbia fatto, sia dal punto di vista personale che universitario. La inviterei a riflettere sul rapporto che attualmente ha con il suo fidanzato. Il fatto che questo disagio le abbia fatto pensare al suicidio, mi induce a consigliarle di rivolgersi ad un professionista( psicologo-psicoterapeuta), che potrà insieme a lei approfondire a capire questo disagio che porta. Le faccio i miei migliori auguri! Cordialmente
Cara Federica, quello che lei dice di se stessa in questo periodo fa effettivamente pensare a una forma depressiva (l'apatia, l'isolamento, la tristezza immotivata, gli scoppi di irritabilità, i pensieri autolesivi); la depressione è un disturbo molto diffuso e fortunatamente curabile, sia con presidi farmacologici sia con psicoterapie (io le consiglio vivamente uno psicoterapeuta a orientamento cognitivo comportamentale) che hanno dimostrato la loro efficacia in studi controllati ben documentati. Si rivolga con fiducia a figure terapeutiche (psichiatra e psicoterapeuta) che potranno aiutarla ad uscire da questo difficile periodo. Le sono vicina e le faccio i miei più cari auguri
Ciao Federica, il mio consiglio è di contattare immediatamente uno psicoterapeuta e di presentare la tua situazione nello stesso dettaglio...Hai bisogno di trovare un contatto di nuova speranza con la vita e un senso più equilibrato nel contatto con te stessa. Stai attraversando una fase importante e delicata della tua esistenza. Sarebbe opportuno se ti facessi accompagnare in questo frangente da un professionista. in bocca al lupo.
Gentile Federica, dalle tue parole mi appare evidente quanto difficiile sia per te questa fase della vita. Ci sono tanti aspetti che fanno scorgere motivi di insoddisfazione che non riesci ad esprimere se non con modalità tanto variabili e incomprensibili per chi ti sta vicino. Percepisco un forte disorientamento che immagino abbia bisogno di un aiuto di un professionista che ti aiuti ad individuare un copione di vita che a questo punto è per te disfunzionale. È come se avessi bisogno di una messa a punto per individuare realmente cosa vuoi nel qui e ora e nel tuo futuro.
Buonasera Federica, ho letto con attenzione e partecipazione la tua lettera e la prima cosa che mi viene da dirti è questa: non attaccarti etichette di "malata" e "depressa", non ti serve, ma soprattutto così ti fai del male. Sicuramente stai attraversando una fase difficile della tua vita e questo accade a ogni essere umano prima o poi. Sicuramente hai una difficoltà a gestire e a controllare ciò che pensi, senti e fai (o dici) quando ti senti arrabbiata, triste o spaventata. E questo succede quando molte cose non vanno bene nella nostra vita e ci sentiamo insoddisfatti. La mia esperienza umana e professionale mi insegna che possiamo cominciare a dare un senso diverso a ciò che ci accade scoprendo noi stessi e le nostre risorse. Quindi ti invito a prendere questo momento difficile per imparare qualcosa di te, per capire cosa ti accade, perché solo in questo modo puoi uscire dal tuo malessere. Non ti aiuta stare ferma ad osservare e a piangere per ciò che non va. Ma può aiutarti vedere cosa vuoi cambiare di te e della tua vita per far sì che tu stia bene. Credo che il malessere, sia fisico che psicologico, arrivi nella nostra vita per risvegliare le nostre potenzialità e la nostra naturale spinta verso la salute e il benessere. Sfrutta questo momento per prenderti cura di te. Sono sicura che non ti toglierai la vita: se avessi voluto farlo lo avresti già fatto. E poi ricorda che il pensare al suicidio e il "fare" un suicidio sono due cose profondamente diverse. Con la nostra mente possiamo pensare anche cose che non faremmo mai e poi mai nella nostra vita. Ti auguro di scoprire in te i motivi importanti per volere la tua felicità. Un caro saluto,
Dott.ssa Marina Belleggia

Dott.ssa Marina Belleggia

Roma

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Buongiorno Federica, esistono diversi stili e modalità di fronteggiare lo stress, alcuni più funzionali di altri. Potenziare le proprie capacità di rispondere allo stress, può migliorare la qualità della propria vita e delle relazioni interpersonali con le persone che ci sono vicine. Leggendo le sue parole mi sento di consigliarla di rivolgersi ad un servizio di psicologia, contattando l'Asl locale o rivolgendosi ad un professionista di fiducia. Cordialmente
Sembra da come descrivi i sintomi che si possa parlare di un umore triste, stanco e sembrerebbe depressivo, possono rientrare in questo anche gli attacchi di rabbia di cui parli. L importante in questi particolari momenti difficili è di non farsi prendere dal panico e contattare uno psicoterapeuta vicino, magari controllando direttamente dall albo degli psicologi più vicino a te. Dopo questo primo passo ti sarà fatta una consulenza, dei colloqui in cui potrai spiegare come stai, capire meglio i sintomi per poter affrontare questa condizione e ritornare ad uno stato d'animo più leggero.
Cara Federica penso che un primo passo importante per uscire da questa situazione tu l’abbia già fatto chiedendo aiuto attraverso la tua lettera. Chiedere aiuto non ha nulla di sbagliato e penso che in questa fase della tua vita tu ne abbia bisogno. Hai bisogno di parlare, di capire cosa ti stia succedendo e trovare un nuovo e personale significato in tutte le cose che fai e nelle relazioni che hai. Leggendo ciò che scrivi mi pare di capire che tu viva una sorta di blocco nel “qui ed ora”, non riuscendo a prevedere la conseguenza delle tue azioni e delle tue parole, non riuscendo a capire perché fai ciò che fai, come se fossi a tratti vissuta da una forza distruttiva quasi impossibile da controllare. O meglio: è autodistruttiva questa forza, perché porta ad allontanarti dalle tue amicizie, a trattare male il tuo fidanzato (creando piccole crepe nel tempo difficili da colmare), a non dare più senso alla tua stessa vita e a tutte le scelte fatte fino ad ora. Non parlerei di “normale” o “non normale” ma semplicemente di un momento difficile. Capita a tutti di perdere l’orientamento e di aver bisogno di una guida per ritrovare la luce che ci condurrà fuori da questo specifico tunnel. Mi sento di suggerirti un percorso di psicoterapia: Federica regalati uno spazio tutto tuo dove poter ritrovare te stessa e tante nuove altre parti di te al momento celate da un umore altalenante che passa dal rancoroso all’apatico (come dici tu) e che sembra saturare ogni aspetto della tua vita, bloccandoti in una spirale che non può che essere progressiva, e probabilmente peggiorativa, se non pazientemente disinnescata con l’aiuto di una persona che fa questo di professione. E insieme trovare gli strumenti per farti di nuovo camminare con le tue gambe, libera da costrizioni, rabbia e paure. Un caloroso abbraccio e ‘buona vita’ Federica.
Cara Federica mi sono fatta una idea di quello che ti sta succedendo, ma avrei altre domande da farti per esserne sicura. Penso come te che non sia una buona cosa sentirsi così a 21 anni e neppure ad un'altra età. Credo che pensare al suicidio sia proprio una cosa molto grave e quindi credo che sarebbe per te opportuno rivolgerti a uno psicoterapeuta nella tua zona che possa farti quelle domande per capire più a fondo la tua difficoltà e aiutarti a recuperare un benessere personale. Un saluto.
Forse la tua lettera ti rappresenta bene. essere giù, salire su e poi di nuovo giù. Sembra davvero importante per te riuscire a vivere la rabbia, ma è difficile far capire al proprio partner che gli si sta facendo un regalo, che gli si sta mostrando di sentirsi per un attimo liberi con lui da quel peso continuo sulle spalle. giusto? quel peso che non ti permette di godere di quello che si è fatto, perchè qualcuno non è mai contento. Allora fermati su una sedia e prova a capire a chi devi dimostrare tutto questo, per chi non sei all'altezza (ho dovuto allontanare le mie amiche perchè ero apatica), per chi sei costretta a essere al massimo per essere vista....agli occhi di chi senti che se sei Federica e basta non sei amata.... Ogni tanto ci vuole la forza di far morire qualcosa dentro (e dentro non è fuori) e quella rabbia potrebbe essere un indizio. Questo non vuol dire far morire noi... coraggio!! Se hai la possibilità di farti seguire da uno specialista perchè non farlo. Ma non esistono malattie da curare , ma emozioni da liberare e stili di vita da cambiare. Non è esiste Federica malata ma Federica con una sua storia non sempre accettabile. coraggio!
Gentile Federica, lo stress e l'agitazione per l'esame sicuramente avrà contribuito a risvegliare un malcontento sopito. Forse chiamarla depressione è un pò esagerato, forse no, non sei malata e non è di cura che avresti bisogno ma di ritroare la tua serenità, il tuo equilibrio perduto. Purtroppo, le emozioni negative non elaborate creano un circolo vizioso, si autoalimentano e la negatività aumenta, forse vedi il grigio anche dove c'è il bianco. La confusione aumenta e con essa il mal'umore, la tristezza, l'angoscia...non è possibile che sia davvero tutto così buio. Chissà forse è solo un periodo. Difficile dare risposte alle tue tante domande, alle tue tante paure...Cerca un professionista nella tua zona, cercane uno bravo e magari economico, magari rivolgiti al servizio sanitario o a qualche centro ascolto. Ti farà sicuramente bene iniziare un percorso, prova, cerca un collega su internet, cerca di capire quale può fare di più al caso tuo. Sii fiera di te stessa e non pretendere troppo da te, accetta le incertezze e impara a convivere coi dubbi, non temere i tuoi pensieri ma ascoltali, criticali, mettili in discussione, vai tranquilla e ritrova la tua serenità. In bocca al lupo.
Il tuo credo sia un disagjo generalizzato, ma non per questo meno disturbante. Credo chr 'reagire',come tu dici, non serva a gran che. Dovremmo capire di più di questa tua insoddisfazione. Ricordi qualche sogno? prova a parlarmene. A presto
Buongiorno Federica, No,non è giusto pensare di suicidarsi. Mi dispiace molto per il monento che sta vivendo. Quello che Le consiglio e' di recarsi presso un terapeuta o presso il servizio di psicologia del sistema sanitario nazionale per effettuare una valutazione (richiede qualche colloquio) ed una successiva proposta terapeutica. Per quello che mi riguarda posso dire che l'approccio cognitivo-comportamentale abbinato alla terapia farmacologica sembra essere il più utile per il suo tipo di problema. Non aspetti oltre Federica. Saluti,
Carissima Federica, per prima cosa ti consiglierei di fare degli accertamenti sanitari per appurare che non ci sia una causa organica alla stanchezza ed 'esaurimento' fisico che descrivi, e che può portare ad uno stato di prostrazione e disperazione anche psicologica. Se si presentasse da me un paziente con questa sintomatologia io vorrei escludere la possibilità che vi sia uno squilibrio organico, ad esempio ormonale o di altro tipo alla base di tutto ciò. Il medico di base ti può aiutare. Se poi da quel punto di vista è tutto OK, o si rilevano solo lievi problematiche, es. carenze vitaminiche o minerali, che però non spiegano la portata dei sintomi, allora farei un'approfondimento clinico psicologico, anche 'storico' per un inquadramento diagnostico. In questo ti può aiutare un buon psicologo. Sul sito potrai trovare il professionista adatto più vicino a te. Qualsiasi sia il problema, una volta ben riconosciuto, si intraprende il corretto percorso di cura che ti farà stare meglio. Attenderò tue notizie. Ti auguro di riuscire a capire l'origine del problema e di trovare chi può aiutarti.
Carissima Federica, indubbiamente Lei sta attraversando un periodo di umore disforico e le gioverebbe intraprendere un percorso di tipo psicoterapeutico. Potrebbe rivolgersi al Centro Salute Mentale della sua città, per esempio. Per la riuscita dell’intervento è indispensabile che il/la terapeuta le piaccia a livello umano, lo tenga ben presente. Però vorrei dirle questo: i periodi di depressione fanno parte del percorso di ognuno, spesso preludono a momenti di cambiamento e di crescita…e Lei ha 21 anni… Auguri di cuore
Dott.ssa Daniela Benvenuti

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Padova

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Buongiorno Federica, tutto nella vita può sembrare "normale" o "strano", il fatto è che questo tuo disagio sembra profondo e soprattutto ti allarma...Sei a un buon punto di consapevolezza della tua sofferenza, è una depressione, la tua, che ha dei risvolti che valgono la pena essere ascoltati da uno specialista competente. Ti sei "chiusa" quando hai studiato un esame, diritto privato, che hai odiato e a causa del quale hai accumulato tanta aggressività che "sposti", "scarichi" sugli altri e contro te stessa...Cerca di capire cosa ti lega allo studio, se trovi qualcosa che ti motivi, che ti crei soddisfazione e incomincia a buttare fuori tutta la tua rabbia...
ciao cara Federica, mi sembra di capire dalle tue parole che stai attraversando un periodo di buio che include diverse arre della tua vita. per quanto riguarda le litigate credo che il fatto che tu non ricordi sia dovuto al fatto che con eccesso di rabbia, ti sfoghi e sentendoti meglio dopo vorresti che le cose tornassero a posto, ma purtroppo la rabbia sugli altri spesso ha degli effetti. attraverso tecniche di gestione della rabbia potresti sistemare questa modalità di espressione dell'emozione. per quanto riguarda il pensiero di suicidio credo sia davvero importante che tu provi a parlarne con qualcuno! potresti cadere nella depressione. immagino che la vita da studentessa ti metta sottopressione, ma sei già arrivata al 3 anno. guarda le cose che sei riuscita a fare. a volte le cose possono sembrare insormontabili quando si guardano nell'insieme, ma quando li dividiamo in piccoli passi allora sembrano più facilmente raggiungibili. credo che un breve percorso di counseling possa aiutarti! un abbraccio
Il consiglio che mi sento di darle è quello di rivolgersi ad uno specialista della sua zona (Psicoterapeuta o Psichiatra), in modo da fare chiarezza nella sua situazione. Può anche rivolgersi ai servizi pubblici, ma in quel caso deve andare dal suo medico di base che le farà l'impegnativa necessaria. Cordialmente
Se non c'è stato un evento traumatico, pensare al suicidio è sempre un campanello d'allarme che deve far riflettere. Indipendentemente dalla diagnosi(non è scontato che si tratti di depressione)io le consiglio di rivolgersi ad un professionista per intraprendere un percorso di psicoterapia.Al di là della diagnosi, il suo disturbo si traduce in una sofferenza personale e relazionale. Cordiali saluti,
Gentile Federica, quando ho letto la sua richiesta di aiuto, ho pensato di risponderle al più presto! Credo che le cose che le sono successe siano un campanello d'allarme per qualcosa che le viene da dentro e che sta venendo fuori irrompendo la routine della sua vita e la sua stabilità emotiva e sociale. Non è detto sia depressione o forte ansia,ma sicuramente merita attenzione ed approfondimento ulteriore, visto anche la presenza della sua idea di non valere la pena continuare a vivere così! La invito a chiedere aiuto di persona al più presto...mi ricontatti se vuole.
Buon gg Federica, per dire se soffre di qualche forma psicopatologica bisognerebbe conoscerla meglio. Cmq ciò che lei descrive sembra essere un disadattamento profondo che le procura alti (isterismi) e bassi (tristezza, apatia)x cui le suggerisco almeno un colloquio con qualche collega che possa aiutarla a capire.
Sig. Federica, i disturbi che descrive, gli stati d'animo annessi, i comportamenti di cui a volte, pare non rendersene conto o dimenticarsi poco dopo un'esplosione di rabbia o di scenata isterica, non esattamente ascrivibili solo ad un disturbo depressivo. Credo non debba sottovalutare il problema, pensando che sia la conseguenza di uno stato di stress o di particolare affaticamento, meglio consultare uno Psicoterapeuta vicino a lei.
Dott.ssa M. Piera Nicoletti

Dott.ssa M. Piera Nicoletti

Pordenone

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Buongiorno, dal tuo racconto si intuisce rapidamente che stai vivendo un periodo di grande stress e di cambiamento. Il comportamento irascibile che hai con il tuo fidanzato è sicuramente legato alla pressione del momento. Parlare di depressione non è possibile non conoscendoti, ma le manifestazioni di tristezza, cambiamenti di umore e apatia comunque stanno comunicando un tuo disagio forte. Ascolta questa voce e non attendere che le cose peggiorino per chiedere aiuto ed intraprendere un percorso con uno psicologo. Questo ti sarà utile sia per imparare a gestire meglio gli stress, che per vivere in modo più gioioso la vita. Un caro saluto,
Ciao Federica, purtroppo la situazione di stress, spesso dovuta ad esami universitari, è molto comune. La voglia di voler dare di più e non riuscirci è un circolo vizioso. Forse non hai bisogno di dare di più, ma semplicemente di considerare quello che fai già il massimo perchè solo così potrai rimpossessarti della tua "vita da studente". E' inutile nascondere che questo tuo malessere si riversa anche nella relazione con il tuo ragazzo, ragion per cui ti consiglio, quando litigate, di contare fino a dieci o di rimandare la discussione al giorno dopo in quanto potrai servirti di una mente più lucida e soprattutto sarai molto più calma (vedrai la situazione da un altro punto di vista). Inoltre, cerca di vedere il tuo ragazzo come un punto di riferimento, un contenitore per le tue ansie, paure, una persona con quale condividere momenti di felicità, spensieratezza e gioia e non una persona da attaccare per scaricare la tua rabbia, insoddisfazione e stress. Lui, se ti è vicino, ti considera una bella persona e come tale devi mostrarti. Infine, ti consiglio di rivolgerti ad una struttura compentente nel tuo territorio (Asl, consultorio o studio privato di uno psicologo/psicoterapeuta) in modo tale da poter affrontare l'aspetto più "oscuro" della tua richiesta: il suicidio. Ricorda che il suicidio non elimina i problemi, ma è solo un modo per evitare di risolverli. Tu, devi affrontarli perchè puoi farcela! Tranquilla, tutto si risolverà. Abbi solo molta fiducia in te stessa e nelle tue capacità.